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Compiti delle vacanze, l’utilità del cruccio degli studenti

Da sempre i compiti delle vacanze sono per gli studenti della scuola dell’obbligo, o almeno per la maggior parte di questi, un “problema”, principalmente perché interrompono il periodo che dovrebbe essere di totale relax e in cui non si vuole assolutamente sentire parlare di scuola. Purtroppo però i compiti delle vacanze sono estremamente utili, per due motivi principali.

Il primo motivo è che tengono allenata la mente, e lo fanno davvero. Nonostante questa possa sembrare una di quelle frasi dette dai professori per invogliare gli studenti a non eliminare ogni informazione acquisita durante l’anno della propria materia non è solo una frase “propagandistica” ma è la verità. Non fare niente per i 3 mesi estivi rischia di cancellare la velocità di reazione o la capacità a svolgere certi procedimenti semplicemente perché questi elementi sono dati dall’esercizio.

Il secondo motivo invece riguarda il successivo anno scolastico. Difatti se gli studenti si tengono allenati durante le vacanze facendo i compiti, le informazioni e le conoscenze/competenze acquisite non cadono nell’oblio, facendo così in modo che l’anno seguente si possa iniziare fin da subito con il programma e non si debba spendere troppo tempo con il ripasso.

Questi due motivi sono in realtà molto simili e collegati fra di loro, ma sono queste le motivazioni per cui i compiti delle vacanze sono quasi “necessari”, ma bisogna fare attenzione, infatti perché ognuno di questi due punti abbia successo al meglio è importante anche quando si fanno questi compiti e la risposta è che solitamente fanno bene gli studenti più “ritardatari” che li fanno verso la fine di agosto, gli inizi di settembre, in questo modo quando si rientra a scuola sarà più semplice riabituarsi ai ritmi e andare avanti nel programma, avendo ancora “freschi” gli argomento dell’anno passato.

Damiano Matrone