Korn, l’album che diede voce ai giovani compie 27 anni

La band nei primissimi anni
Oggi parliamo di una band che, con il suo debutto nel ’94, stravolse ogni canone musicale del periodo diventando un vero e proprio fenomeno mainstream. I Korn, band Californiana, sono un gruppo formatosi nel ‘93, che insieme ai colleghi di Sacramento (i Deftones) sono i fondatori di un genere del tutto nuovo che approda nel mercato discografico del tempo, il nu-metal, sottogenere della musica heavy metal .

Il ruolo dell’album

Cover originale dell’album
La band con il suo self-titled (album omonimo, “Korn”) diede voce a tutti quei giovani che negli anni ‘90 avevano subito atti di bullismo o addirittura vere persecuzioni psicologiche. Facciamo un passo indietro, ricordiamo tutti la società negli anni novanta? Rivoluzione è l’unica parola che mi viene in mente per descrivere quel periodo, soprattutto per la musica. Nomi come Nirvana o Soundgarden penso bastino. Non tutti sanno però che i Korn facevano parte proprio di quel gruppo di band che rivoluzionò a modo proprio la musica da lì fino ai giorni nostri. Con la loro rabbia sono riusciti a far emergere i disagi della società americana e le angherie che migliaia di adolescenti avevano vissuto fino a quel momento. Il frontman e cantante della band, Jonathan Davis, racconta, attraverso la musica, le sue debolezze e i disagi angoscianti che ha dovuto passare nella sua adolescenza.

I testi

Il testo di ogni brano dimostra quanto crescere possa essere doloroso e come diventando adulti forse ce ne si dimentica. Chiarisce come il mondo per un ragazzo/a possa essere spaventoso e come crescere nel dolore possa segnare per sempre. A partire dalla prima canzone la band fa intendere che ci si trova nel loro territorio, e che proseguire vorrà dire rivivere i momenti più oscuri della propria vita. “Blind”, canzone simbolo della band, fa da spartiacque. Un viaggio onirico all’interno della mente del cantante che racconta essenzialmente come sia facile nascondersi nella propria testa e come scappare dalla realtà a lungo possa diventare un problema troppo grande da gestire. Più permetti al dolore di andare in profondità e più sarà difficile liberarsene. Altra canzone importantissima e fondamentale è quella che chiude questo disco, “Daddy”. Il titolo stesso non fa presagire nulla di rassicurante. La canzone più straziante che abbia mai sentito. Il racconto di un povero ragazzo violentato che ha dovuto tenersi tutto dentro per paura di essere abbandonato. Questa è la realtà che 27 anni fa i Korn hanno messo alla luce. Una realtà spaventosa e un messaggio ancora attuale. Il mondo e le persone che lo vivono saranno cambiate dopo tutto questo tempo?

di Ivan Di Donato