E venne chiamata due cuori: tra tulipani e girasoli

E venne chiamata due cuori”, il libro per eccellenza della scrittrice Marlo Morgan, è un meraviglioso racconto che ha la capacità di far entrare i lettori in un mondo parallelo, surreale, immaginario. Una storia vera che riporta alle nostre origini, quando non avevamo ancora perso il contatto con la natura che ci abita dentro, quando la ricerca del proprio “io” era più importante dell’aspetto esteriore, quando eravamo soggetti collaborativi e onesti.

E’ un libro pazzesco, un capolavoro! La cosa affascinante è come il romanzo riesca a riferirsi all’ attualità, ai modi di essere, ai modi di vivere. Nel libro l’autrice racconta la sua esperienza di viaggio attraverso il deserto australiano, dopo aver vissuto con gli aborigeni. Protagonista (la scrittrice stessa) è un tulipano in mezzo a un campo di girasoli. Mentre questi ultimi cambiano e si adattano, girando insieme alla stella più importante dell’universo, lo splendido fusto verdeggiante, con i petali rosso fuoco, rimane invece impassibile, fino a quando non si secca.

LA METAFORA

Le persone civilizzate sono dei tulipani che trascorrono la loro vita sempre allo stesso modo: non “girando” insieme ai cambiamenti del mondo ma solo attorno ai propri beni materiali. Le tribù degli aborigeni, come è evidenziato nel libro, sono dei girasoli che non sentono la necessità di stare con le radici ben fisse al terreno, ma si muovono, cambiano in base all’ambiente in cui si trovano, vivono la propria esistenza a contatto con la natura e l’universo dai quali percepiscono un’ appartenenza più profonda e antica.

Questo libro insegna come imparare a vivere, a stare al mondo, a non focalizzarsi su quello che si ha ma su quello che si fa per crescere e migliorare sempre più.

Anche le parole a volte non sono importanti quanto le intenzioni, poiché attraverso altri modi di comunicare possiamo comunque far arrivare i nostri pensieri.

Consiglio la lettura! E’ un viaggio che fa sognare, un viaggio che, in trecento pagine, è pronto a farti volare.

di Sharon Anna Rubbi