Un giorno da geologo

foto di Ilaria SputoreIl 18 e il 19 ottobre, in occasione delle Giornate del Pianeta Terra, a cura di VastoScienza, gli alunni delle classi 3A, 3B, 3C e 4 A s.a. hanno avuto la possibilità di visitare ed ammirare una delle più belle aree naturali protette della nostra regione, quella del Parco del Lavino (PE). L’oasi si estende proprio sulle sorgenti del fiume Lavino, conosciuto per il colore delle sue acque sulfuree, che sfumano dall’azzurro al turchese nel bel mezzo del verde della vegetazione, creando così un meraviglioso paesaggio.

Abbiamo avuto il piacere di essere accompagnati, per la prima parte della nostra visita guidata, dalla geologa Violetta De Luca che ci ha illustrato quel che si cela dietro questo grande spettacolo della natura. Il tutto, incentrato proprio sulla spiegazione degli aspetti principali riguardanti le acque. Dapprima il colore, e quindi anche il forte odore di zolfo che queste emanano, dovuto dalla presenza di particolari alghe e solfati disciolti. In seguito, anche l’importanza che avevano nella vita antica. Il parco che abbiamo visitato, era un posto vivo e notevolmente movimentato.

IL MULINO E I SENTIERI

foto di Melany Selero

Passavano di lì pastori, che approfittavano della presenza dello zolfo per lavare il pelo delle pecore, agricoltori che, attraverso canali e barriere, irrigavano i propri campi, uomini che lavoravano all’interno del mulino Farnese (che abbiamo visitato) e miniatori che estraevano il gesso nel vicino massiccio montuoso della Maiella. La geologa ha portato con sé esempi di queste pietre caratteristiche e antiche foto che illustravano come venivano estratte, trasportate e poi lavorate. Erano tra l’altro le donne ad avere un ruolo fondamentale in tutti questi compiti, oltre ad occuparsi della famiglia e della casa, aiutavano i proprio uomini in miniera e, munite di una cesta, trasportavano grandi carichi di pietre sopra la testa fino a valle dove venivano poi cotte.

Noi studenti abbiamo quindi percorso un suggestivo sentiero attraverso l’area protetta, passando al di sopra di ponticelli in legno ed immergendoci nel bel mezzo della natura. Particolarmente interessante è stato poter vedere il mulino del 16esimo secolo, in cui le pale erano azionate proprio da queste stesse acque, ed una antica pista da ballo, che ci siamo divertiti a rianimare con un allegro ballo di gruppo, tra le risate e la musica.

I VOLATILI

 

foto di Melany Selero

Non meno interessante è stata la seconda parte della mattinata, trascorsa insieme all’esperta Claudia Di Matteo che ci ha trasmesso la sua enorme passione per i volatili, mostrandoci e facendoci conoscere i suoi esemplari di Corvo imperiale, Barbagianni e Civetta Capogrosso. Esperienza bellissima anche per chi era arrivato al parco con il timore per gli uccelli, proprio perché il legame dell’esperta con questi volatili e la sua esperienza in questo campo sono riusciti a coinvolgerci tutti completamente, al punto di farci avere anche la volontà di provare a prenderli sulle dita della mano o col guanto.


Abbiamo potuto vedere la personalità di questi animali e conoscere la loro intelligenza. Ci siamo divertiti con il corvo che giocava con l’abbigliamento dell’esperta e che, con i suoi vers,i riproduceva le parole di Claudia, con la civetta che si preoccupava di curare le proprie piume in diretta e con il barbagianni che aveva ben deciso di fare uno spuntino con noi, mangiando un piccolo topolino appena nato.


Tra le nostre infinite domande e curiosità, tra i racconti riguardo il lavoro e l’addestramento nascosto dietro a questi e tutte le altre specie di volatili simili, siamo riusciti a creare una stupenda sintonia ed atmosfera che non ci voleva più far andare via. Selfie divertenti, foto ricordo e scatti di gruppo insieme agli uccelli rapaci, è stata certamente l’esperienza che ci ha fatto chiudere in bellezza la giornata. Indubbiamente un’avventura, in gruppo ancor più bella, da fare almeno una volta nella vita, approfittando magari, come noi, della settimana del pianeta terra dedicata proprio a queste bellezze.

di Ilaria Sputore