Estate

Quest’estate è stata un caleidoscopio di emozioni, nuove sensazioni, bellissime esperienze e gioviali incontri. La prima esperienza da annoverare è sicuramente il viaggio a Roma. Gongolavo all’idea di poter visitare quei luoghi ancestrali, ricchi di storia e intrisi da un ineffabile fascino. Sette giorni intensi ma indimenticabili. Scorgere da lontano il Colosseo o San Pietro, piano piano avvicinarsi restando basita dinanzi alla maestosità di quei monumenti. Ovviamente per vedere la maggior parte dei luoghi da noi idolatrati era necessario ovviare al problema della distanza e quindi, per non trasformare quel viaggio in una corsa pedestre, ci siamo affidati alla metropolitana, che a Roma ottempera ad un buon funzionamento e collegamento. Sono riuscita a visitare i Musei Vaticani, grazie alla solerte capacità di mia madre che è riuscita a prenotare online la visita, unico metodo durante questo covid-time per poter eludere il problema “assembramenti”. Purtroppo un po’ costernata per non essere riuscita ad entrare al Museo D’Arte Moderna dentro Villa Borghese, luogo da me vagheggiato durante tutto il soggiorno.

Il rientro in aereo è stato caratterizzato da una forte ilarità provocata dalla presenza di mia cugina che vive a Roma e per la prima volta scendeva in Sicilia senza genitori. Incredula in un primo tempo del viaggio a causa della diatriba aperta tra i suoi genitori, una favorevole al viaggio e l’altro non molto. Ma dopo un’accorata preghiera da parte dei nonni, il padre si è lasciato soggiogare.

Le vacanze sono proseguite al mare tra giorni fatui ed oziosi ed altri che hanno rasentato la perfezione. Desinare con la famiglia, pomeriggi a giocare a “nomi, cose, animali e città” in cui l’unico animale con la “u” era sempre upupa per tutti! Quest’estate è stata costellata da nuove conoscenze tra cui Carlo: il ragazzo più ampolloso e indisponente che abbia mai conosciuto. La cosa più paradossale e disdicevole allo stesso tempo che è riuscito a combinare è stata recarsi in un ristorante, dove un amico in comune festeggiava il diciottesimo, chiedendo in maniera arzigogolata e pedante, che la proprietaria controllasse Green pass e tamponi a tutti sebbene fossimo all’aperto! Il mio amico era davvero esacerbato. Tutto il gruppo aveva deplorato il suo atteggiamento e il suo continuo millantare la sua superiorità. Questi ultimi gli procurarono un’anatema da parte di molti. Nemmeno il suo contorto discorso di scuse servì a molto. Si sentiva un ariano ma ottenne solo diffidenza.

Successivamente, per non tediarci in pomeriggi monotoni pensammo di indire una gara di beach-volley e ovviamente vinse la nostra squadra al cui capo troviamo Andrea, un provetto giocatore, un po’ goffo e materialone ma avvezzo a dispensare consigli. Il ricordo di queste bellissime vacanze è nitido nella mia mente, un ricordo sfaccettato e disincantato, un’estate memorabile, ma rischio di essere prolissa

Elisa Indaco, 2QL