Le sfide on line: quando Internet diventa un pericolo

Internet è sì un luogo pieno di risorse, ma al tempo stesso è molto pericoloso. Basti pensare che

all’interno del web troviamo le challenge, ossia delle sfide o competizioni pericolose che mettono a rischio la vita dei partecipanti, principalmente adolescenti.

Per sfide online pericolose si intende quelle che comportano un rischio significativo di danni fisici, mentali o emotivi.

Sono tante le macabre challenge che si trovano online; dalla Carsurfung Challenge, dove bisogna salire sul tetto di una macchina e restare in equilibrio quando questa viene messa in moto, alla Milk Challenge che prevede di bere tre litri di latte senza fermarsi e senza rimettere.

E ancora, Eraster Challenge, sfida in cui bisogna sfregare una gomma sul braccio fino a farlo sanguinare e Tide Pods Challenge che consiste nell’ingerire una capsula di detersivo per lavatrici.

Se ne parla meno, ma certi rituali tra giovani purtroppo sono duri a morire.

Anzi, messi a fuoco sullo smartphone, rinvigoriscono sul web senza subire censure.

Dopo anni, infatti, sono ancora presenti su internet video di adolescenti che sperimentano quello che per loro è un “gioco”, conosciuto come chocking game.

L’obiettivo è provocare uno svenimento facendo ricorso all’ iperventilazione, per poi bloccare l’affluenza del sangue al cervello mediante la compressione della carotide.

Un caso abbastanza recente riguarda un 14enne che, per provare il Chocking Game, si è messo intorno al collo un cavo della Play station: è stato ritrovato privo di sensi dal padre ed è morto in ospedale.

Tra tutte le sfide online la più conosciuta e pericolosa è sicuramente la Blue Whale Challenge, ideata da uno studente di psicologia, Philipp Budeikin, che definì le sue vittime “scarti biologici che meritavano di morire poiché avrebbero solo portato al degrado della società”.

È un “gioco” costituito da 50 regole ben precise, per esempio incidersi la mano con una lametta per riprodurre l’immagine di una balena, oppure come ultima prova morire gettandosi da un palazzo.

Questa Challenge chiede agli adolescenti di portare a termine il piano mortale entro 50 giorni. Solo dopo il verificarsi di atti estremi da parte di giovani vittime, il mondo degli adulti si è accorto della pericolosità dei giochi on line. Oggi, si parla più frequentemente di questo fenomeno e si cerca di analizzarne le cause per trovare soluzioni adeguate.

Spesso i ragazzi accettano queste sfide per trasgressione, per dimostrare a se stessi e agli altri il loro coraggio; sono infatti capaci di spingersi fino al limite, senza rendersi conto dell’effetto delle loro azioni e purtroppo la loro valutazione è solo soggettiva e non sempre pienamente consapevole del rischio. Probabilmente, bisogna parlare ai giovani dei pericoli che possono nascondersi nella Rete e, poiché l’uso del web ormai è alla portata anche dei bambini, bisogna sensibilizzare tutti sui limiti da rispettare per non correre seri rischi.

Asia Minniti 1Dno