Centri sociali a Genova: tra cultura e divertimento

Centro sociale a Genova

di Federico Frau, classe 1° D

Ultimamente i centri sociali sono un grande tema di attualità a Genova: infatti si è discusso per diverse settimane della polemica derivata dalla chiusura della Terra di Nessuno, uno dei centri sociali più famosi e vecchi di tutto il capoluogo ligure.

Sgombero Terra di Nessuno, foto: Liguria.Today

Le manifestazioni di protesta alla presa dello stato del territorio sono state diverse e anche l’opinione pubblica è divisa, tra chi considerava questi luoghi ambienti positivi per la socializzazione e per lo scambio di pensieri e tra chi invece

etichetta i membri di questi gruppi come dei reietti sociali buoni a nulla.

Per questo ho voluto intervistare una diretta interessata alla questione, Juliette Charpentier, ragazza francese di 18 anni, proveniente da Tour, che negli ultimi mesi sta vivendo a Genova, partecipando attivamente alle riunioni e alle attività di alcuni centri sociali, come  Libera Collina di Castello o Buridda Lab

Prima di arrivare in Italia anche in Francia eri a conoscenza di questi luoghi? Ci eri mai andata?

In Francia ero a conoscenza della presenza di strutture simili a quelle presenti qui, ma la scuola occupava molto del mio tempo e il restante lo passavo spendendolo con amici, quindi prima dell’Italia non ero mai stata in luoghi del genere.

Quindi come ti sei interessata all’argomento ?

Ho approfondito i centri sociali grazie a miei amici italiani, che mi hanno incentivato a riscoprirli e rivalutarli, fino ad andarci e essere un membro attivo della “comunità” se così si può definire.

Quali sono le principali attività svolte in questi gruppi?

La cosa che apprezzo maggiormente è che è uno spazio libero dove si può fare tutto quello che si vuole. Cantare, ballare, leggere, cucinare. Tutto quello che ti viene in mente. Puoi esprimerti in qualunque modo tu voglia.

Secondo te perché le persone vanno in posti come questi? perché tu ci vai?

Penso che la principale ragione sia il voler socializzare, l’espandere il proprio bagaglio culturale con la conoscenza di ragazzi che vengono da tutta la città, da ogni ceto sociale. Nessuno ti giudicherà per quello che sei, verrai accettato in qualunque cosa tu faccia.

 E’ un po’ come una seconda famiglia.

Cosa ne pensano gli altri membri della recente chiusura della Terra di Nessuno?

 Era uno dei punti di riferimento cardine a livello di importanza e di attività stimolanti, quindi molte persone non condividono la scelta della chiusura, pensano che lo stato voglia avere controllo su tutto. E’ una situazione molto complicata, mi trovo in difficoltà a esprimermi sulla questione, anche perché non penso di essere informata sufficientemente.