Migliorare la società, i giovani possono

di Eleonora Gatti, 1D 

La cittadinanza attiva nei giovani, cos’è? È così frequente al giorno d’oggi? Per rispondere a queste domande ho intervistato due giovani che svolgono attività differenti, ma con un unico scopo: migliorare la società.

Ilaria Busca, 30 anni, volontaria alla Scuola della Pace fondata dalla comunità di Sant’Egidio per aiutare i bambini con difficoltà. 

Per Ilaria un cittadino attivo è colui che si prende cura di chi ha bisogno, affinché il mondo possa migliorare. Affiancare i bambini nei compiti dopo scuola, instaurando un rapporto di amicizia, rappresenta il suo modo di essere una cittadina attiva. Le famiglie di questi bambini solitamente hanno alle spalle una storia complicata. Aiutarle, è un modo per poter fare qualcosa di concreto, unendo le forze con tutti i volontari. 

Ilaria mi ha raccontato che spesso si avverte la tentazione di mollare perché le situazioni risultano molto complesse.  L’integrazione sembra un problema insormontabile, ma è proprio con piccoli passi e gesti semplici che si arriva a grandi risultati. Solitamente i volontari della Comunità non si scontrano con le Istituzioni, ma cercano di fare da “ponte” tra esse e le famiglie che si sentono abbandonate.  

Inoltre, mi spiega che tra i cittadini genovesi si percepisce il sentimento comune di voler aiutare. Si tratta di un sentimento che non aspetta altro che essere tirato fuori, basterebbe solo prenderne consapevolezza. L’obiettivo che Ilaria vuole raggiungere è che tutti i bambini della Scuola della Pace possano continuare gli studi con le stesse possibilità che tutti i bambini hanno diritto di avere.

Federico Traverso, 15 anni, componente del gruppo Scout. 

Secondo Federico un cittadino attivo è colui che deve cercare di migliorare la qualità della vita nella società. Fa parte di molti gruppi tra cui gli Scout, grazie a cui ha potuto sperimentare cosa significa prendersi cura della propria città. L’attività organizzata è stata quella di pulire la spiaggia di piazzale Kennedy a Genova. Un lavoro sporco e lungo, ma gratificante. Grazie all’aiuto di ogni componente del gruppo hanno raccolto 79 sacchi di rifiuti. Queste esperienze potrebbero aiutare moltissimi giovani a capire le conseguenze delle loro azioni e a sensibilizzarli. Il suo obbiettivo è proprio risolvere i problemi del pianeta e i danni causati da molti esseri umani.