Migranti tra Polonia e Bielorussia

I ragazzi dell’IC Rivarolo di Genova non sono rimasti insensibili dai reportage che sono stati mandati in streaming dalla rete o in onda dai telegionali. Così c’è chi ha preso in mano la penna e ha voluto scrivere una riflessione…

La situazione è drammatica, non oso neanche immaginare come mi comporterei in questo contesto. L’idea di abbandonare la mia casa, i miei amici, parenti e la città in cui vivo, mi farebbe molta paura. Trovo ingiusto che la polizia abbia portato alcuni di loro in prigione senza alcun motivo, privandoli di tutto. Mi sembra scorretto che non li facciano passare oltre il confine perché i migranti sono esseri umani che soffrono e non palline da tennis da rilanciare tra un confine e l’altro. Intraprendere un viaggio con la speranza di cambiare la propria vita in meglio e ritrovarsi intrappolati al freddo, senza cibo è un incubo. Sarebbe come prenotare un viaggio, arrivare ad una meta diversa da quella di destinazione e rimanere bloccati ad un passo dal traguardo. Non augurerei a nessuno queste condizioni perché le trovo assurde. (Tartaruga09 – Scuola Secondaria di Primo Grado “Ugo Foscolo”)

Le foto sono tratte da  Kancelaria Premiera su Flickr (Licenza Creative Commons)