Banlieue 13

“Banlieue 13” è un film del 2004 diretto da Pierre Morel e prodotto da Luc Besson. Nel 2009, dopo il successo riscosso, ne è uscito un seguito “Banlieue 13 Ultimatum”, sempre prodotto da Besson.

Il film è ambientato in una Parigi del 2010 in cui i quartieri più malfamati della città sono divisi in ghetti circondati da mura. Tra i peggiori c’è il quartiere 13, sotto il controllo del boss criminale Taha. Nello stesso quartiere vive Leito giovane contrario alla criminalità, tanto da proibire agli spacciatori di vendere droga nei pressi della sua abitazione. Leito è anche determinato a far cadere il dominio di Taha, ma un giorno commette l’ errore di distruggere un milione di euro in eroina e così Taha decide di pareggiare i conti, rapendo sua sorella Lola. Mentre cerca di salvarla, il ragazzo viene arrestato dalla polizia corrotta del distretto e Lola rimane tra le grinfie di Taha.

Sei mesi dopo, Damien, un poliziotto sotto copertura, esperto nell’ infiltrarsi tra le bande malavitose, deve recuperare un’arma per la distruzione di massa, finita con molto probabilità nelle mani di una delle gang del distretto 13. Per addentrarsi nei sobborghi parigini ha bisogno di qualcuno che conosca a fondo quei luoghi e questo qualcuno risulterà essere Leito.

TRAMA
Damien è chiamato ad indagare sulla sparizione di una bomba localizzata in una palazzina di una delle “gang” che comandano la Banlieue 13, una città ghetto dove la legge non ha valore e le regole sono dettate dai più forti. Per riuscire nell’impresa, non conoscendo il luogo, si serve dell’aiuto di Leito che, nello stesso tempo, si trova impegnato a liberare sua sorella Lola dalle mani dei suoi sequestratori.

LE BANLIEUE
Le banlieue sono sempre state un punto caldo delle grandi città francesi, già a partire dalla prima metà del ‘900; proprio da questi quartieri partono i movimenti operai, insieme a imponenti manifestazioni e sommosse. Il sistema lavorativo in queste zone si è sempre basato sui centri di reclutamento che però difficilmente riescono a offrire ai giovani adeguate condizioni lavorative.


Il film risulta abbastanza movimentato in quanto è un film d’azione.
Ricorrente è il “molla e vai” come una sorta di “prendere e partire” in cui i personaggi corrono senza mai guardarsi le spalle. Tecniche a cui i protagonisti fanno ricorso è il Parkour e il Free Ranning.

IL PARKOUR
Il nome Parkour è un neologismo. Viene dal francese “parcours” che significa “percorso”. Nasce come allenamento in ambito militare, con il fine di superare degli ostacoli nel modo più veloce possibile. Si tratta di una disciplina metropolitana nata in Francia agli inizi degli anni ’80. “L’art du deplcement” (arte dello spostamento) e le parcours (il percorso) furono i primi termini utilizzati per descrivere questa forma di allenamento che oggi è diventata uno sport.

IL FREE RUNNING
Anche il Free Running nasce in Francia. Precisamente in una banlieue parigina all’inizio degli anni ’90, quando alcuni adolescenti trovarono nella città e nelle sue infrastrutture una vera e propria palestra per allenare il loro corpo. Questi fecero dell’asfalto, dei muri e delle ringhiere il proprio parco divertimenti.

MORALE DEL FILM 
-I problemi vanno affrontati e non eliminati;
– Ci si accorge che anche la società di oggi è divisa tra ricchi e poveri e che i ricchi “dicono dicono” ma non fanno nulla per aiutare;
-Mancanza d’istruzione che non aiuta a riflettere ma a creare una dicotomia tra optimates (gli ottimati/i benestanti) e populares (i popolari/i poveri)

di Sharon Anna Rubbi