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Luca Bizzarri al Liceo D’Oria: fra i racconti da ex studente e le incertezze del presente

Luca Bizzarri e Paolo Kessisogludi Elena Bisio e Matteo Barcella, 2B

Luca Bizzarri, comico, attore, conduttore televisivo insieme a Paolo Kessisoglu e attuale Presidente della Fondazione Palazzo Ducale di Genova,  il 22 novembre è tornato nel proprio liceo come ospite d’onore all’Assemblea Studentesca per parlare della propria esperienza e di questo periodo difficile. 

Esordisce:

Io non posso farvi da maestro e questa è l’era della cagnara e della suscettibilità, non vi invidio.

Rievoca i ricordi personali, dal fratello Roberto, alla consapevolezza di non essere stato uno studente modello. Ammette: “ho passato più tempo ai parchi di Nervi che qui dentro” oppure “perché se mia mamma veniva a parlare con i professori a casa volavano le pentole”.

Riferendosi poi all’entrata della scuola e alle imponenti scale dell’istituto, rivela che allora le guardava con terrore. 

Racconta anche della sua Professoressa di matematica, la Prof. Stegagnini, che lo andava a vedere quando recitava alla Sala Carignano, dove ha iniziato a fare teatro. Aggiunge il ricordo del grande insegnamento che la scuola gli ha donato, la grande versatilità nel suo lavoro, l’adattarsi al contesto, saper interpretare la scena, svolgendo al meglio la richiesta, spesso astratta. 

Cercavo un posto nel mondo, il teatro me lo ha donato. Non mi vedo in nessun’altra professione. 

Luca e Paolo a Camera Cafè

Aggiunge ironicamente: Ero alto un metro e trenta e pesavo trenta chili, ero uno sfigato; a rimarcare il suo debito e la sua devozione verso il teatro. 

Racconta che la sua passione per la scena si accese particolarmente dopo aver visto “Il Grigio” di Giorgio Gaber. 

Nonostante ciò sottolinea che i valori e la serietà che questa scuola gli ha insegnato li applica tutt’oggi nel suo mestiere. Nell’Aula Magna lascia un pensiero su questo periodo così complesso: 

Per noi attori il pubblico non può mancare, mi sono ritrovato in studi televisivi a parlar da solo- all’inizio sembri un pazzo, poi ti ci abitui- per la prima volta durante l’emergenza pandemica molti aspetti della mia vita quotidiana sono cambiati; fa impressione che ci si possa abituare talmente tanto che, quando il pubblico è ritornato, io ero abituato a non averlo più. 

Aggiunge ancora, Il Coronavirus ha trasformato tutti e tutto, facendo adattare l’essere umano a circostanze paradossali, come recitare senza pubblico. Secondo Bizzarri è ammirevole lo spirito di adattamento dell’uomo, ma dall’altra parte, si rischia di perdere la testa.