Giovan(n)i in una casa per vecchi

di Rocco Ciliberti, 1B

L’esperienza di Giovanni, giovane attore ventitreenne che, da liceale, quasi per caso, ha voluto fare un’esperienza di volontariato in una casa di riposo.

Siamo abituati a leggere di quanto i giovani d’oggi siano disinteressati, annoiati, disimpegnati e privi di quei valori che appartenevano alle generazioni precedenti.

In realtà se ci si guarda intorno si scopre che molti giovani sono impegnati nel volontariato, spesso non in grandi associazioni, ma in piccole realtà, talvolta in modo continuativo e altre volte invece per brevi periodi. Qualunque sia la forma di volontariato scelta si tratta comunque di un’esperienza utile per gli altri e formativa per chi la fa, soprattutto per un giovane, come dimostra l’esperienza di Giovanni.

Giovanni mi racconti cosa facevi nell’estate alla fine del terzo anno del liceo? Mi avevi raccontato una tua esperienza di volontariato.

Te ne avevo già parlato, ma forse non ti ricordi… Attraverso una parrocchia, insieme ad alcuni compagni di scuola abbiamo trascorso i pomeriggi di una settimana dentro una casa di riposo con persone anziane. Erano persone che trascorrevano la vita in questa struttura, di fatto non avendo l’opportunità di recarsi fuori. Ricordo che alcuni erano in carrozzella e non erano in buone condizioni di salute.

Perché lo hai fatto?

Inizialmente ho aderito a questa idea perché alcuni miei amici lo avevano fatto l’anno prima e un po’ mi incuriosiva.

Come è stata questa esperienza?

Beh è stata un’esperienza che mi ha molto coinvolto emotivamente e che ricorderò sempre. Gli anziani erano teneri e sembravano quasi dei bambini piccoli, ma allo stesso tempo ci apparivano anche molto soli.

Si vedeva che avevano voglia di parlare con noi ma anche di ascoltarci.

Cosa ti ha colpito di questa esperienza?

All’inizio mi ha colpito il sentimento di solitudine che si respirava in quei locali anonimi, arredati malamente, dove le persone sembravano perse nel loro mondo, in seguito ho colto la facilità con cui gli anziani si avvicinavano a noi, facevano domande ed erano curiosi di conoscere la nostra vita, in particolare quella scolastica. A quel punto entravano in relazione con noi e ci raccontavano le loro vecchie esperienze scolastiche di un mondo che oggi non c’è più.

Devo dire che anche per noi è stato interessante ascoltare i loro racconti.

Mi piacerebbe un giorno recitare un ruolo all’interno di una casa di riposo, magari traendo spunto da questa esperienza che, per quanto triste ha avuto anche dei momenti divertenti e curiosi.

Anziani, volontari su tutto il territorio nazionale per assistere i più  fragili: servizi di prossimità per le persone sole - la Repubblica