Nel nome di Don Piero

di Elia Noris, 1B

       Intervista ad Enrico Parodi, vicepresidente dell’associazione “ DON PIERO TUBINO “

L’associazione ” DON PIERO TUBINO ” è un’ associazione nata con lo scopo di mantenere viva la memoria di Don Piero Tubino, una figura molto significativa per la città di Genova. 

  • Come è nata la vostra associazione?

L’ associazione è nata un anno dopo la morte di don Piero Tubino, con lo scopo di mantenere viva la memoria di don Piero, che è stato una figura molto significativa per la città di Genova, e di fare in modo che il suo ricchissimo insegnamento continui a portare frutti concreti.

 

  • Chi era Don Piero Tubino? Raccontaci qualcosa di lui.

Don Piero Tubino era un sacerdote, nato nel 1924, che ha dedicato la sua vita per aiutare gli altri. Era il maggiore di tre figli e apparteneva a una famiglia della borghesia genovese. Diventa sacerdote nel 1948 e viene inviato come curato nella parrocchia di Borzoli. Viene, successivamente, chiamato dal cardinale Siri ad occuparsi dell’Auxilium e dopo la nascita della Caritas italiana, ne diviene riferimento e guida nella diocesi. Nel 1983 lancia il “ Progetto monastero “, che diventa la sua casa di elezione in condivisione con i poveri e i più deboli. Nel 2001 viene insignito del “ Grifo d’Oro “, il riconoscimento assegnato ai genovesi che si sono resi preziosi per il bene della loro città. E’ morto il 12 aprile del 2012.

 

  • Come opera la vostra associazione?

La nostra associazione opera per mantenere viva la memoria di don Piero attraverso documenti e materiali di chi lo ha conosciuto, vissuto e lavorato con lui, approfondendo la sua testimonianza con incontri di studio e di preghiera e promuovendo la realizzazione concreta delle sue intuizioni, raccogliendo fondi e favorendo iniziative di aiuto e sostegno ai più deboli.

 

  • Qual è il vostro obbiettivo?

Il nostro obbiettivo è quello di aiutare le persone più bisognose attraverso varie iniziative e vari progetti, stabiliti anno per anno. All’interno del monastero si trovano un dormitorio, un appartamento per le ragazze madri, un presidio per la raccolta degli abiti usati e un centro di ascolto.

In particolare come associazione vogliamo animare la cappella del Monastero in modo che sia sempre un luogo di preghiera e di incontro come ai tempi in cui vi abitava don Piero. Curare la raccolta di scritti e documenti su don Piero, continuare a promuovere la carità, sviluppare l’attenzione alle nuove povertà, dare aiuto e sostegno nelle emergenze e educare alla pace.

Don Piero era andato in aiuto in Irpinia e in Friuli, dopo il terremoto e nei Balcani, alla fine della guerra che li aveva devastati.

 

  • Avete dei progetti particolari che intendete realizzare ?

Sì. Il progetto “ Borse di studio “ con cui vogliamo finanziare tre borse di studio l’anno, permettendo a giovani studenti universitari di trasformare in progetto una loro idea sulla riflessione della povertà a Genova, per avviare, poi, dei progetti pilota.