Giornata della memoria: per non dimenticare

Il 27 gennaio è il “Giorno della Memoria”, una giornata internazionale per ricordare la Shoah.  La data celebrativa non è casuale, coincide con il giorno in cui l’Amata Rossa liberò il campo di concentramento di Auschwitz nel 1945, smascherando l’orrore del regime nazista ed il genocidio non solo degli Ebrei ma anche di tutti coloro che si opponevano o risultavano essere una minaccia al nazismo. In Italia, nel 2000 è stata approvata la legge 211, suddivisa in 2 articoli, la quale riconosce ufficialmente la celebrazione del Giorno della Memoria  e l’impegno di ogni cittadino italiano ad organizzare cerimonie, iniziative, incontri e momenti comuni di narrazione dei fatti e di riflessione al fine di ricordare eventi che hanno segnato l’Europa e il mondo intero e che mai dovranno ripetersi nel presente e nel futuro. Bisogna riflettere su ogni genocidio della storia aprendo uno sguardo verso l’attualità, combattere  in prima persona il ribrezzo alla diversità ed il terrorismo in genere, consapevolizzando che la diversità non è un ostacolo ma una ricchezza.

L’UMORISMO COME MECCANISMO DI DIFESA

Ambigua ma veritiera è la dicotomia tra Shoah ed umorismo. Ebbene sì, nonostante la situazione disumana ed il  forte ribrezzo si riusciva a trovare un motivo per ridere, perché in realtà la vera fonte dell’umorismo è la tristezza  e soltanto chi ha mantenuto la propria spiritosaggine e spontaneità è riuscito a sopravvivere ai lager non solo fisicamente ma anche psicologicamente.  Per sopravvivere si danzava sotto l’oppressione del boia, vi erano addirittura cabaret e spettacoli organizzati celando la vera identità degli eventi e, addirittura, a coloro che divertivano gli altri ebrei, spesso erano offerte le proprie razioni di cibo o parte del “vettovagliamento”. La realtà non veniva celata bensì era ribaltata  evitando il fine dei nazisti di disumanizzare i deportati, dunque l’umorismo era la beffa contro gli aguzzini.

Riguardo i temi “satirici” con l’evolversi della situazione i nazisti promulgarono delle leggi che punivano chiunque si permettesse di ironizzare sul regime nazionalsocialista opprimendo ancor di più lo spirito critico e quindi rendendo l’uomo non più un “cogitans” ma un semplice animale ridotto alla sola capacità di applicare quella piccola briciola d’istinto che ha in dotazione. L’umorismo era allora un’ arma a doppio taglio poiché permetteva agli ebrei di distrarsi dal loro male di vivere ma allo stesso tempo l’intendeva più vulnerabili nelle mani del carnefice.

RIFLESSIONE

Il “Giorno della Memoria” risulta fondamentale per “ricordare”, per “consapevolizzare” il male che l’uomo è capace di compiere ai suoi simili, la perversione della saccenza e dell’etnofobia, la paura del diverso. Questo giorno diviene dunque un simbolo potente, l’ emblema di una lotta costruttiva che dovrebbe essere in atto quotidianamente contro ogni forma di razzismo, di intolleranza, di negazionismo.

 ”Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”. Bisogna dunque ricordare per  tutelare la memoria comune, per distinguere l’oppresso dall’oppressore e abolire ogni ingegneria dello sterminio.

INIZIATIVE

Anche quest’anno il Polo Liceale Mattioli ricorda la Shoah.  Ogni ragazzo può deporre, su una spirale di sabbia posizionata a terra (accanto al laboratorio di scienze), una piccola pietra, sotto la quale lasciare un biglietto con un pensiero, una riflessione.

La pietra assume un alto valore simbolico, è legame e memoria.

di Sara D’Annunzio