Il futuro della mobilità: ibrida o elettrica?

Appena un mese fa, il video di un gesto bizzarro fece il giro dei social lasciando perplessi migliaia di utenti: ”uomo dà fuoco alla sua Tesla perché i ricambi costano troppo”. Sembrerebbe una reazione eccessiva e spropositata, ma dietro questo comportamento si cela una protesta. Quasi ventimila euro, questo il costo per sostituire la batteria della Tesla Model 3, nota per essere la più ”piccola ed economica” vettura di casa Tesla. Si tratta quasi della metà del costo di partenza dell’intera auto e il proprietario ha deciso di commettere in tal modo una folle rinuncia.
Nell’epoca della grande rivoluzione della mobilità, l’Europa non è ancora pronta per il completo passaggio all’elettrico.
Stando a quanto previsto dalle Istituzioni Europee, l’intenzione è di:
-ridurre del 55% le emissioni delle automobili entro il 2030;
-portare a zero le emissioni prodotte dalle automobili nuove entro il 2035.
La proposta è allettante ma alle fasce di cittadini meno abbienti è preclusa la possibilità di acquistare un veicolo elettrico, non solo a causa del prezzo ma anche per i costi di mantenimento. Dunque, nonostante gli incentivi per l’acquisto dei veicoli elettrici, l’innovazione sembra continuare a rivolgersi solo alla fascia di mercato più agiata.
I costi risultano essere esagerati anche per le industrie automobilistiche. Il top manager del gruppo Stellantis si è così espresso in merito all’imposizione di elettrificazione da parte dell’UE: ”Elettrificare un veicolo comporta il 50% di costi aggiuntivi rispetto a un veicolo con motore termico. Non c’è modo di trasferire questo 50% sul consumatore finale, perché la maggior parte della classe media non sarebbe in grado di pagare”. Quindi, di fronte alla richiesta di ridurre le emissioni, questa strada sarà anche la migliore ma forse non la più economica..
A spaventare Tavares, che ricopre la carica di amministratore delegato di Stellantis, sono i rischi sociali che potrebbero verificarsi a causa di un repentino cambiamento. E’ da sottolineare che i governi non riusciranno a mantenere gli incentivi per comprare auto nuove elettriche fino al 2025 senza aumentare i deficit di bilancio e l’acquisto del modello innovativo resterà un privilegio di pochi.
Oltretutto è possibile notare come la mancanza di un’infrastruttura pubblica di ricarica adeguata sia un ostacolo considerevole per l’adozione di veicoli elettrici da parte dell’Europa.
E’ necessario inoltre osservare che con le attuali misure energetiche in Europa si stima che, per arrivare a controbilanciare le emissioni di CO2 impiegate per la realizzazione della batteria, un veicolo elettrico deve prima percorrere almeno 70.000 km.
Ovviamente, riflettendo in merito all’inquinamento e l’impatto ecologico, sia l’ibrido che l’elettrico inquinano meno delle tradizionali auto a gasolio o benzina. Tuttavia possiamo parlare di impatto ambientale “zero” ad opera dell’elettrico solo se escludiamo la produzione di energia elettrica da fonti esauribili come il carbone, la fabbricazione delle batterie con il litio e il cobalto e i processi necessari per il loro smaltimento.
Dunque, a conti fatti, osserva Tavares, bisognerebbe spingere su “auto ibride termiche molto efficienti, in modo che rimangano accessibili e forniscano un beneficio immediato in termini di CO2”.
I pregio del motore ibrido, oltre al costo di partenza di poco superiore a quello delle auto tradizionali, consistono nel fatto che non necessita di ricarica. Anche considerando la rete di colonnine di ricarica in Italia, attualmente l’ibrido conviene di più; è il giusto compromesso tra il progresso dell’elettrico e il tradizionale motore termico. Ne esistono quattro diversi tipi:
– il Micro Hybrid non ha un motore elettrico che si occupi della trazione del veicolo ma risparmia carburante durante le soste grazie a un dispositivo StartAndStop;
-il Mild Hybrid fa sì che la batteria agli ioni di litio si ricarichi in frenata e quando il veicolo procede per inerzia;
-il Full Hybrid presenta sia il motore elettrico che quello termico: essi si alternano o lavorano insieme, permettendo la ricarica della batteria grazie all’energia del termico e quella immagazzinata durante le decelerazioni;
-il Plug-In Hybrid si ricarica sia grazie al motore elettrico sia mediante le apposite colonnine di ricarica.
Considerate le varie osservazioni e fatta eccezione per casi particolari, il progresso ci porterà ad affidare la nostra mobilità completamente alle auto ibride. Il futuro è a trazione ibrida.

Maria Chiara Stefano