“I profeti inascoltati del ‘900”

Una mostra che invita a riflettere sulle voci che hanno animato il secolo scorso 

di Matteo Barcella, 2B

Dal 18 Dicembre 2021 al 31 gennaio 2022 si è tenuta al Salone delle Feste del Palazzo Vincenzo Imperiale di Genova la mostra “I Profeti inascoltati del ‘900”. Attraverso i ritratti degli artisti Dionigi di Francescantonio, Sergio Massone, Vittorio Morani e Lenka Vassallo, sono state rievocate le grandiose e carismatiche personalità di 48 personaggi del secolo scorso.

Fortemente attuali, per le loro idee e per ciò che ci hanno lasciato, soprattutto per le importanti e numerose pubblicazioni, sono emersi George Orwell, Oriana Fallaci e Aldous Huxley. 

George Orwell

  George Orwell alias Eric Arthur Blair, londinese, scrisse i famosissimi romanzi distopici 1984 e La fattoria degli animali. Indimenticabile fu la sua dura critica ai regimi totalitari, la sua lotta anticonformista che lo portò a immaginare “Big Brother” e tutti gli elementi più distruttivi per la società: a partire dal vocabolario che si riduce di anno in anno, alla mistificazione del terribile Ministero della Verità fino all’annientamento del libero pensiero.

Big Brother is watching you – Il Grande Fratello ti sta guardando

Aldous Huxley

 

Di uguale importanza risulta l’intellettuale britannico Aldous Huxley, scrittore de Il mondo nuovo, che ipotizza una società definita solamente secondo una gamma di caste utili solamente in base alla loro capacità di plasmare un nuovo mondo. Il suo  romanzo distopico tocca i temi del DNA e della bioetica, fino all’annullamento dei sentimenti e di tutto quello che rende l’uomo tale: la famiglia, l’amore, la diversità culturale, l’arte, la religione, la letteratura, la filosofia e la scienza.

Oriana Fallaci

Infine Oriana Fallaci, giornalista, inviata speciale e scrittrice, una donna forte e determinata e sicuramente una personalità di spicco del secondo Novecento. 

Le donne non sono una fauna speciale

Memorabile fu l’atto di togliersi il velo, nel 1979, alla fine dell’intervista all’ayatollah Khomeini, dopo la risposta alla domanda sulla necessità del chador per le donne in Iran. 

 

Tutti e tre i personaggi si sono distinti nella scena culturale del Novecento e sono dei profeti che continuiamo ad ignorare. Perché mai dovremmo distruggere ogni fondamento della comunità e della convivenza civile? Perché dovremmo superare così tanto la natura con la scienza? Oppure perché ci ostiniamo a salvaguardare la donna invece di tributarle reale uguaglianza nella società? La risposta è incerta, ma sappiamo che lo scenario è in evoluzione e speriamo che la modernità insieme ad una crescente sensibilizzazione dell’opinione pubblica non ci porti mai nella distopia.