Il Metaverso e una realtà virtuale condivisa tramite internet. Mark Zuckerberg, dopo Tesla, il nuovo telefono di Musk e il potere di Amazon, é arrivato a due conclusioni: che occorre restituire smalto al suo brand e ridefinire il suo modello di business .

Il 15 novembre, il sito The Verge annuncia il rebrand di Facebook in Meta. L’obiettivo e quello di investire in una tecnologia nuova e futuristica in tutto il mondo, il Metaverso, molto più e una realtà virtuale che ripropone il modo in cui si vive nel mondo fisico .

Il primo che parlò di Metaverso fu lo scrittore Neal Stephenson nel suo libro “Snow Crash”. Stephenson lo descriveva come un mondo virtuale condiviso, in cui ogni utente veniva rappresentato con un avatar. Ed è proprio questo che Mark Zuckerberg intende per Metaverso. 

Il Metaverso è accessibile a tutti tramite visori di realtà virtuale per lavorare. Le aziende potranno “fittare” delle work room, arredandole e modificandole a loro piacimento per riunioni in tele- lavoro. Il business è un altro utilizzo. Un imprenditore romano ha acquistato, per 600 mila euro, una barca che, nel giro di pochi anni, sarà disponibile per le vacanze di utenti, per qualche euro .

Sarà, inoltre, possibile seguire concerti da casa e si potrà vendere il merchandising del cantante o della band e la maglietta acquistata potrà anche essere usata altre volte, creando un armadio con molti vestiti o acquistarli su marketplace. Con apposite app si potrà fare sport, pagando un abbonamento per una palestra o cimentarsi in video- giochi per combattere con mostri e draghi con i propri amici e, dopo avere vinto, andare tutti a festeggiare in un fast- food. Il Metaverso sarà un mondo completo e si potrà fare tutto quello che si fa nella vita reale .

L’ obbiettivo di Facebook è di rendere il Metaverso una nuova realtà, rendere l’ interazione online più vicina di quanto sia stato fatto finora e sbloccare l’accesso a nuove opportunità creative, sociali ed economiche. 

Carmine D’Afflitto, II Q