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Parità di genere: che cosa ne pensano le nuove generazioni? Sondaggio

 

Dopo aver aggiunto la parità di genere all’Agenda 2030, si potrebbe pensare che tutti ormai conoscano tutto ciò che la riguarda, ma è davvero così?

Abbiamo sottoposto un questionario ad alcuni ragazzi di un’età media tra i 14 e i 16 anni per capire quanto ne sanno. Vediamo insieme quello che è emerso.
Il femminismo è un movimento che tende a raggiungere la parità di genere, ossia pari diritti tra uomini e donne in tutti gli ambiti, a partire da quello giuridico fino ad arrivare a qualsiasi rapporto civile e sociale presente stesso nelle nostre case. Dice uno dei ragazzi, che ha partecipato al sondaggio: “Il femminismo è un termine ombrello per indicare diverse ideologie sul piano economico-sociale-politico che valutano l’attuale società in maniera critica dal punto di vista di genere, facendo notare le differenze non egualitarie fra le donne e gli uomini nella maggior parte dei contesti della società”.
Da poco abbiamo celebrato la cosiddetta festa della donna che, come spiega uno degli adolescenti intervistati,, “non è un elogio o un’elevazione del sesso femminile, ma una commemorazione per tutte le lotte che sono avvenute per far in modo che anche le donne ricevessero gli stessi diritti degli uomini, lotte che ancora nei nostro tempo devono purtroppo continuare”. L’’8 marzo non è solo una festa nella quale si danno mimose e auguri alle donne che fanno parte della nostra vita, è una giornata per ricordare tutte quelle donne morte in seguito all’incendio scatenato nell’industria tessile Cotton di New York, dove erano state precedentemente rinchiuse dopo aver protestato per condizioni di lavoro migliori, rispetto a quelle in cui si trovavano e per avere diritti e salari egualitari a quelli degli uomini.

Dal 2011 sono in vigore in Italia le quote rosa, sulle quali ancora oggi c’è una grande disinformazione. Si parla di quote rosa per indicare l’obbligo di inserire una rappresentanza femminile in ogni settore della società. Tuttavia, non tutta la popolazione è favorevole a ciò, una delle risposte al sondaggio afferma: ” Ci sono posti in politica e nel lavoro che sono riservati almeno ad un numero minimo fisso di donne che li devono occupare, andando ad avallare meritocrazia o per esempio la democrazia generale”.
Ancora nel 2022 si continua ad assistere a ripetute discriminazioni di genere che, come si evince dalle risposte della nostra inchiesta, sono presenti prevalentemente in ambito scolastico e domestico ma attenzione le donne non sono le uniche “vittime” di discriminazioni, anche ad esempio un normale ragazzo nel momento in cui assume atteggiamenti considerati dalla società femminili.
Inconclusione, la piena parità di genere è raggiungibile? Ciò nessuno può saperlo, ma da come abbiamo visto c’è una grande volontà e speranza di farcela dell’ultima generazione, protagonista del futuro, ma ciò è possibile solo continuando questa lotta come dice un ragazzo sottoposto alla nostra indagine: “Attraverso la lotta armata e non armata, nelle piazze e per le strade, la donna riuscirà a completare la sua emancipazione e ad essere al pari di noi uomini”.

Paola Canoro e Francesca Gilio, II C