Tra reale e virtuale – da Leonardo al metaverso

“Bene ragazzi partiamo oggi parlando di Fortnite”. Così Mario Taddei, professore accademico e ingegnere di origine bolognese, ha introdotto il webinar che lo ha visto come relatore, alla presenza di numerose classi del nostro Istituto.

La sua è stata un’ esposizione “a ritroso”: partendo dai giorni nostri e dalle modernissime tecnologie di cui possiamo beneficiare, il professore ha guidato i ragazzi in un percorso opposto rispetto alla linea della storia, passando per l’Ottocento, fino a retrocedere completamente, ai tempi dell’incompresa genialità Vinciana. Infatti Taddei, esemplificando, tramite le più conosciute opere leonardesche, ci ha fatto notare come le tecnologie di ultimissima invenzione non siano altro che le versioni 4.0 di oggetti esistenti già dal XVI secolo, anche se, al tempo, molto primordiali.

Lo studioso ha inoltre illustrato il suo lavoro di “reverse engineering”, ovvero di analisi e di ricostruzione grafica di immagini originali, in particolare di forme e colori, di opere note come “Ultima Cena” e “La Gioconda”. In particolare, alla fine del meeting, il professor Taddei ha parlato ai ragazzi di come, di recente, abbia potuto realizzare un suo sogno. Utilizzando software di programmazione identici a quelli dei videogiochi più recenti, lo studioso ha realizzato il più grande museo virtuale dedicato al poliedrico Leonardo Da Vinci, che è gratuitamente e facilmente visitabile tramite internet.

Il chiaro interesse di Taddei per il lavoro e le invenzioni del grande Leonardo è stato spiegato solo alla fine della piacevole ora trascorsa in compagnia dei ragazzi. Alla domanda su come sia nata la passione per l’artista cinquecentesco, il professore risponde parlando di un “incontro” casuale con dei libri che parlavano di alcune invenzioni del Maestro. Un colpo di fulmine, si potrebbe dire, che ha portato un’unione particolarmente felice. Nonostante il passare degli anni, quell’amore, quella passione non sono mai venuti meno, anzi.

A seguito della scrittura di diversi libri, il professore non si ritiene affatto arrivato, anzi, continua a revisionare il proprio lavoro e a cercare di migliorarsi ogni giorno. “Non si nasce Leonardo Da Vinci. Ma lo si può diventare essendo sempre curiosi e attenti, studiando per sé stessi e inseguendo sempre i propri sogni senza mai arrendersi”: con questo consiglio il professor Taddei ha salutato gli alunni, augurando loro di riuscire, un giorno, a superare i propri maestri.

 

Raffaella Pelliccia