Quali equilibri per una vita da scienziato?

Coma fa uno scienziato a ponderare e riuscire ad equilibrarsi tra lavoro e vita privata?

Foto di Gabriele Di Giacomo

A questa domanda si sono date finalmente delle risposte, fornite dai quattro scienziati, nonché ex alunni del Polo Liceale Mattioli: Chiara Di Renzo, Enzo Savelli, Luca Muratore e Mattia Rossi.
Hanno accettato di parlare della loro vita e delle loro esperienze durante un incontro tenutasi online, il 31 marzo 2022, che ha coinvolto diverse classi del Polo Liceale Mattioli.

L’incontro è stato introdotto dalla prof.ssa A. Bellano, che ha presentato gli ospiti.
La tecnologista Chiara Di Renzo ha descritto tutto il percorso di studi che ha compiuto per poter lavorare nell’ambito dell’innovazione tecnologica, di quanto  il suo background di studi economici le è stato utile per il suo lavoro.
Una caratteristica particolare, dei suoi anni postumi al diploma, è stata la quantità di luoghi visitati, interessanti gli scambi di idee e di relazioni con persone sempre diverse.

La Di Renzo, l’equilibrio, ha ammesso, di non averlo ancora trovato del tutto, ma di essere sulla buona strada: è stato molto difficile conciliare gli studi con la vita personale, afferma. Ha anche rivolto un appello agli studenti, consigliando loro di dedicare comunque molto tempo allo studio se pensano di seguire il suo stesso percorso.

Foto di Gabriele Di Giacomo

Di tutt’altro pensiero sono stati gli altri tre ospiti, che invece hanno ammesso di aver, in un certo senso, trovato l’equilibrio.

Enzo Savelli, Ingegnere energetico e fondatore di una Startup, la SBP, che sviluppa algoritmi per l’impatto ambientale nel settore moda, grazie a racconti coinvolgenti e una punta di umorismo, ha esposto sia i problemi che le soluzioni agli stessi, che lo hanno portato fino a questo punto.
Ha confessato agli studenti che l’università non prepara in modo completo al mondo del lavoro, si deve fallire per poter cambiare e ricominciare.
Bisogna “buttarsi”, anche se si prendono strade sbagliate, perché aiuta sempre quando poi si prende la strada giusta. Ha svelato inoltre il modo in cui è riuscito a trovare l’equilibrio: il sovraccarico lavorativo non giova alla sfera personale, bisogna ritagliarsi dei momenti per sé stessi, staccando vita lavorativa e privata.

Dello stesso pensiero è l’ingegnere Luca Muratore, che adesso lavora all’Istituto Italiano di Tecnologia a Genova nell’ambito della robotica. Anche lui ha sperimentato e viaggiato molto, infatti tramite il suo lavoro è riuscito a mettersi in contatto con persone provenienti da tutto il mondo.
Ha confessato che è appagato dal suo lavoro proprio per la sua completezza e, anche lui, è del pensiero che comunicare e relazionarsi con individui nuovi e di culture diverse amplifica la mente.
Ci ha anche raccontato della sua partecipazione a un convegno tenutasi a Los Angeles e della creazione del “Robot Centauro“, che ha colpito positivamente Amazon e Jeff Bezos .

Foto di Gabriele Di Giacomo

Infine, a parlare è stato Mattia Rossi, laureato in medicina e specializzato in Nefrologia, adesso fa parte di un progetto di ricerca di medicina biomolecolare ed è al suo secondo anno di dottorato.
Ci ha chiarito il suo lavoro, tutto quello del quale si occupa e ha messo in guardia gli studenti che hanno intenzione di prendere il ramo della medicina. Infatti il suo percorso, per quanto interessante, è anche molto lungo e bisogna dedicare tempo e impegno. Anche lui ha viaggiato e il suo ultimo anno di specializzazione l’ha condotto a Nashville in Tennessee. Ha evidenziato le differenze tra gli ospedali americani e quelli italiani: negli ospedali italiani vi è molta più empatia rispetto a quelli americani, e questa è stata una delle motivazioni che l’ha spinto a ritornare in Italia.
Per lui l’equilibrio si trova nel creare due spazi: uno dedicato al lavoro e uno alla vita privata.
Non si devono fondere le due vite altrimenti si finisce per entrare in confusione e perdersi.
I quattro scienziati hanno lasciato i loro indirizzi e-mail ai ragazzi per ulteriori domande e approfondimenti.
È stato un incontro completo, spiritoso e molto leggero che è riuscito ad interessare e a consigliare i ragazzi, specie quelli che frequentano l’ultimo anno e che dovranno fare delle scelte per il futuro.

di Alice Marchesani