DIPENDENZE TRA I GIOVANI

Per “dipendenze” non si intendono solo le droghe o l’alcool, ma tutto ciò che i ragazzi usano senza limiti e senza cui non saprebbero come soddisfare il loro “piacere”.

Sono numerosi i tipi di dipendenza  oggi diffusi. Possono svilupparsi sia nei confronti di determinate sostanze, sia nei confronti di determinati comportamenti o atteggiamenti.

Fra i diversi tipi di dipendenza che possono insorgere in un individuo ricordiamo la tossicodipendenza e l’abuso di sostanze stupefacenti, la ludopatia, ovvero la dipendenza da gioco d’azzardo, la dipendenza da cibo, l’ Internet Addiction Disorder e la dipendenza affettiva.

La dipendenza da sostanze stupefacenti è la più diffusa e nota tra quelle patologiche.

Le cause che spingono le persone ad usare queste sostanze sono generalmente il piacere e lo stato di euforia che provocano, magari per evadere da condizioni di sofferenza psicologica a cui si preferisce l’ annebbiamento della mente.  Come tutte le dipendenze, le droghe creano conseguenze gravi e l’astinenza, volontaria o su costrizione, scatena una ribellione del sistema nervoso centrale che determina reazioni gravi.

La ludopatia, invece, è un disturbo psicologico che provoca una crescente perdita di controllo nei confronti del gioco d’azzardo, spingendo la persona ad aumentare la frequenza delle giocate ed a  investire più delle proprie possibilità economiche.

Giocare per vincere dei soldi diventa quindi un’ossessione compulsiva.

La dipendenza da cibo colpisce prevalentemente i giovani. Quando insorge questa dipendenza, si è sopraffatti da una voglia irrefrenabile di mangiare grandi quantità di cibo che soddisfa l’individuo, aumentando il desiderio di assumerne sempre di più.

Da non sottovalutare è anche il problema contrario: l’anoressia, un disagio che impedisce alla persona di ingerire qualsiasi tipo di cibo, e la bulimia, vale a dire ingurgitare grandi quantità di cibo e ricorrere subito al vomito autoindotto per non ingrassare.

Per quanto riguarda il disturbo da abuso della rete telematica, il soggetto che ne soffre aumenta sempre di più il suo tempo e le sue energie nell’utilizzo della rete, isolandosi e creando un distacco dalla vita sociale. Questo fenomeno si è diffuso in maniera esponenziale negli ultimi anni, tanto che ormai è conosciuto come sindrome di hikikomori.

Sicuramente una dipendenza ha bisogno di tempo per diventare tale, questo però non significa che dobbiamo aspettare che il disturbo diventi permanente per intervenire. Chi ne è affetto o chi è intorno a queste persone dovrebbe prendere  consapevolezza di ciò che accade  facendo così un atto di coraggio e chiedendo aiuto.

L’ideale è quello di affidarsi a persone esperte, dato che non è semplice ed immediato contrastare una dipendenza.

 

Asia Minniti 1Dno