Gli equilibri delle particelle dell’universo

Foto di Giovanna Borrelli

Nel corso di questa settimana dedicata alla scienza, le classi quinte, venerdì 1° aprile, hanno partecipato ad una conferenza tenuta da Nicola Canci, fisico e tecnologo di ricerca istituto nazionale di fisica nucleare dei laboratori del Gran Sasso.

La conferenza è iniziata con la spiegazione della scelta del titolo: “Gli equilibri delle particelle dell’universo”. Il fisico ha illustrato come ogni cosa che ci circonda implica un equilibrio: la terra, le stelle, le persone si sono formate poiché un equilibrio si è rotto per darne origine ad un altro, che nel nostro caso specifico ha visto la materia rompere la stabilità con l’antimateria e prevalere su di essa.

Rivolgendo poi, direttamente le domande ai ragazzi, li ha portati a riflettere sul motivo che ci impedisce di vedere le stelle il giorno: il riverbero della luce solare che ne ostacola la visibilità.

 Allo stesso modo per condurre determinate indagini, vi è bisogno di uno schermo che nel caso dei laboratori del Gran Sasso è fornito dalla montagna stessa, la quale, riesce a limitare i raggi cosmici riducendoli da un milione per metro quadro per ora a solo un metro quadro per ora, grazie soprattutto alla costituzione delle sue rocce.

Ha proseguito con la descrizione della storia che ha permesso la costruzione dei laboratori, nonché la descrizione della struttura stessa, formata da tre grandi sale sperimentali caratterizzate da 100 m di lunghezza, 20 m di larghezza e 18 m di altezza.

Dopo aver presentato i laboratori, si è soffermato sul principale argomento di ricerca: i neutrini, particelle subatomiche che potrebbero aver portato alla rottura dell’equilibrio tra materia e antimateria.

 Il tecnologo ha, poi, analizzato le sorgenti che li producono come il sole, le stelle, i decadimenti dei neutroni, nonché la loro creazione artificiale creata con reattori nucleari o con acceleratori.

Il dottor Canci, ha poi dimostrato che la materia luminosa, ciò che ci costituisce ed è parte di ciò che vediamo, rappresenta, in realtà, solo 5% della materia dell’universo, mentre il 27% è costituto dalla materia oscura e l’ultimo 68% dall’energia oscura.

Si è scoperto che la materia oscura creatasi insieme all’universo, ha avuto un ruolo importante nella trasformazione dell’universo stesso. Considerazione che è stata il risultato di numerosi esami condotti nei laboratori con esperimenti come: Xenon, Cosinus e Cigno.

Un esempio dell’influenza della materia oscura è dato dai calcoli a livello macroscopico come nel caso della velocità con cui si muove la galassia, che porta continuamente ad errori incomprensibili, che però possono essere spiegati se si considera la presenza di una massa che influisce sensibilmente sugli esperimenti e che causa una variazione importante sui risultati di quest’ultimi.

Un altro punto fondamentale delle ricerche dei laboratori del Gran Sasso consiste nel dare una spiegazione a molti fenomeni causati dalla presenza di energia oscura, che attualmente non si è in grado di studiare ed osservare, ma che condiziona notevolmente gli esperimenti degli astrofisici.

L’incontro si è poi concluso con delle domande che i ragazzi hanno rivolto al fisico, il quale ha riposto in modo approfondito e con molta partecipazione.

Marina D’Aulerio

Gabriele Di Giacomo