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Censura e perbenismo, libri proibiti che hanno fatto la storia della letteratura

La libertà di stampa è un diritto molto importante, che ogni Stato, insieme a mezzi come televisioni, giornali o radio, deve garantire ai propri cittadini, sopratutto per la libertà di parola e per far circolare le proprie idee liberamente. Questo diritto in Italia è sancito dall’Art.21 della Costituzione, il nostro paese infatti si impegna a rispettarlo(accompagnato dall’Australia, Canada, il Regno Unito e Irlanda).

Sfortunatamente, ogni governo, a sua discrezione, può prendere la decisione di prendere alcuni documenti e nasconderli, così che nessuno possa venirne a conoscenza. Questa pratica veniva usata più frequentemente un po’ di tempo fa, quando, pur di non far circolare idee, secondo me realiste che avrebbero poi portato a conseguenze importanti, si decideva di non farle arrivare in società. Per questo voglio riportare alcuni libri, conosciuti e non, che sono stati proibiti.

Primo fra tutti, “La fattoria degli animali” di George Orwell, uno dei più famosi libri censurati. Il testo di Orwell è, infatti, una caricatura basata sul totalitarismo di Stalin di quegli anni e non era stato accolto nel migliore dei modi. Lo scrittore paragona i maiali che vivono in una fattoria, ai politici. Inizia così, a far circolare idee diverse da quelle del momento storico di cui faceva parte. Le minacce che Orwell ricevette furono tante e tra le accuse, quella di eresia.

Un romanzo meno noto è, invece, “Con Tango siamo in tre” di Justin Richardson, un libro per bambini pubblicato nel 2005. Nel testo viene narrata la storia di due pinguini omosessuali che, allo zoo di Central Park, covano un uovo insieme. Venne Censurato perché fuori dagli schemi della mentalità conservatrice del matrimonio tra individui dello stesso genere, ma anche perché potrebbe portare a pensare all’omosessualità tra animali.

Come ultimo libro da presentarvi, “L‘amante di Lady Chatterley”, di David Herbert Lawrence. Eun’opera che mi sta molto a cuore perché fa capire, sin da subito, il ruolo delle donne nella società d’inizio secolo scorso e fa riflettere sull’argomento. Scritto e pubblicato nel 1928, a Firenze, il romanzo narra la relazione amorosa tra la protagonista, ribelle e rivoluzionaria, sposata con un nobile, costretto sulla sedia a rotelle in seguito alle ferite riportate durante la Prima Guerra Mondiale, ed un giovane guardiacaccia. Avvilita da un’esistenza monotona e priva di stimoli nell’isolata tenuta delle Midlands inglesi, Constance Chatterley si scontra con la società maschilista dell’epoca. Inizialmente, l’opera venne proibita e ritirata dal mercato europeo per la presenza di riferimenti sessuali, allora considerati oscenità. Ciò che scandalizzò la critica fu che il libro sembrava  dare consigli indirettamente alle donne. Infatti, Lady Chatterly incarna il risveglio culturale e sociale, per cui si sarebbe dovuto attendere ancora qualche decennio.

Ludovica Sommaiuolo, I C