Giornata mondiale della Terra

Il 22 aprile, sin dal 1970, è la giornata mondiale della Terra e, casomai non ce ne ricordassimo dopo cinquantadue anni, il più noto motore di ricerca, Google, si presentava con un doodle a tema. Le immagini mostravano le terribili trasformazioni che il nostro pianeta ha subito negli anni a causa del cambiamento climatico. Quattro sono i luoghi che Google ha usato come esempio di questa assurda tragedia che stiamo vivendo, a volte, senza nemmeno rendercene conto: il ghiacciaio del Kilimangiaro e quello della Groelandia, la foresta Harz (Germania del Nord) praticamente distrutta e lo sbiancamento subito dai coralli alle isole Lizard. Lo scorrere dei frame evidenzia la mostruosità cui stiamo sottoponendo il nostro mondo in un modo che fra pochi anni sarà irreversibile.

Eppure, ancora ci sono persone che negano questa evidenza, persone che spesso ricoprono incarichi di governo di paesi talmente industrializzati da essere fra i maggiori responsabili dei cambiamenti climatici. Sì, è inutile dire il contrario, i cambiamenti climatici ci sono e si possono collocare in un momento storico che parte dalla rivoluzione industriale ed arriva sino ai nostri giorni. Essi sono dovuti alle spregiudicate emissioni di gas serra nell’atmosfera che, andando a distruggere lo strato di ozono in essa presente, fanno sì che i raggi solari arrivino diretti al suolo facendo aumentare la temperatura del pianeta. Sembra che a nulla valgano gli appelli disperati degli scienziati, il dio denaro non ascolta, non sente ragioni, prosegue per la sua strada avvalendosi di tecnologie che fanno crescere i propri interessi in modo esponenziale e in modo direttamente proporzionale fanno crescere il cancro che sta divorando la Terra. Con le “nostre” pratiche sconsiderate ci stiamo avvicinando pericolosamente a quello che gli scienziati hanno definito tipping point ossia punto di non ritorno; per semplificare il concetto, hanno paragonato questo momento al momento in cui una barca si inclina troppo e non è più possibile raddrizzarla. Se la temperatura del pianeta supererà di 1,5° la temperatura media degli ultimi 150 anni (al momento l’ha superata “solo” di 1,1°), non si potrà fare nulla per riportarla nella media; tutto questo non è inevitabile, però, purtroppo, è diventato possibile. E ancora ci sono pazzi che, armati sino ai denti, cercano di conquistare, con “operazioni militari speciali” dei territori con chissà quali intenti. Forse non si rendono conto che, se andiamo avanti di questo passo, per i loro figli non ci sarà un futuro sul pianeta Terra. A volte sembra di essere come re Mida che, nella sua smania di ricchezza, chiese di essere in grado di trasformare in oro tutto ciò che toccava, salvo poi morire di fame e di sete perché qualsiasi cosa provasse a mangiare o a bere si trasformava, appunto, in oro.  

Emilia Capo, V Dno