Killing stalking è un manwha thriller psicologico pubblicato nel 2016 dall’autrice scrittrice Mangaka Koogi.
Nasce come un webcomics sulla piattaforma coreana Lezhin comics, per poi venir prodotto in cartaceo nel 2017 dalla J-Pop. Grazie al vasto pubblico di lettori, in continua crescita, si sta progettando l’uscita dell’opera sotto forma di serie animata.
Ma come è nata l’idea per questa singolare e accattivante storia? L’autrice esordisce così : “Più che da un fatto o da un’intuizione, ho preso ispirazione dall’ambiente che avevo intorno. Osservando i palazzi, i vicoli sporchi, le insegne, i volantini stropicciati per terra, la storia nasceva dentro di me, senza che io me ne rendessi conto”.
Yoon bum è un giovane ragazzo di Seul che, dopo aver ricevuto da parte di un suo compagno di Università, Oh Sangwoo, una piccola attenzione, se ne innamora completamente. Dal momento in cui questa “cotta adolescenziale” si trasforma in una vera e propria ossessione, il ragazzo si ritrova ad impersonificare un vero e proprio stalker. Inizia a seguirlo, a cercarlo, e sviluppa un sentimento forte nei suoi confronti. Diverse circostanze lo conducono proprio ad introdursi nella abitazione di Sangwoo, luogo in cui scoprirà la vera indole del ragazzo, un’indole da serial killer. La violenta e cruda “relazione” che si viene a istaurare tra i due travolge milioni di spettatori, incapaci di resistere di fronte ad un’opera talmente accattivante e descrittiva anche nei minimi dettagli. A rendere questa opera unica nel suo genere è proprio l’accurata rappresentazione dei personaggi principiali che come abbiamo già detto sono due: Yoon bum e Sangwoo.
Per comprendere la loro storia da diverse prospettive dobbiamo andare ad analizzare i due protagonisti nello specifico. A dominare in questa tossica e ostile relazione è Sangwoo, un ragazzo di più o meno 25 anni, frequentante l’università di Seul. Egli nella vita quotidiana è un ragazzo molto gentile, sempre sorridente, solare e costantemente circondato da amici. La sua personalità estroversa e carismatica lo porta a vestire i panni, anche nell’aspetto, di un normale e semplice adolescente, biondo, dalla corporatura alta e snella e dal sorriso smagliante. Ma questa opera ci insegna di quanto l’apparenza possa ingannare l’occhio umano. Infatti nel corso della storia, si va man mano a scoprire la vera natura di questo ragazzo, all’apparenza perfetto. Dietro questa facciata di dolcezza e bontà si nasconde un assassino, un manipolatore, un vero e proprio sociopatico. Sangwoo si rivela un individuo spietato e crudele capace di uccidere, rapire e torturare tutte le persone che cadono nella sua trappola; un manovratore che non si ferma davanti a niente, che prova piacere nel dolore degli altri, incapace di provare pietà e di immedesimarsi nel ruolo della vittima. Egli dimostra di provare un costante astio nei confronti di tutti, ricoprendoli di finta benevolenza per poi colpirli con onesta ostilità quando ne ha voglia.
Il suo animo tormentato si scontra perennemente con il suo lato narcisista ed egoista. L’atteggiamento che assume nei confronti delle sue vittime vacilla frequentemente, le sue emozioni cambiano in continuazione. Questa “bipolarità” si nota, soprattutto. nella pseudo relazione che coinvolge i due protagonisti: il comportamento di Sangwoo subisce delle variazioni imprevedibili, alternando i violenti abusi con attenzioni e premure quasi dolci nei confronti della vittima, torturandola e manipolandola con un ritmo preciso. Il suo stato mentale non è mai stato dichiarato, ma nel corso della storia, mostra evidenti sintomi di ASPD. Le persone che soffrono di disturbo antisociale di personalità tendono a inimicarsi, manipolare o trattare gli altri con durezza o con indifferenza.
Questo disturbo porta l’individuo ad assumere il ruolo di tipico personaggio ingannevole e sconsiderato che generalmente non si preoccupa ne dei sentimenti degli altri ne dei loro diritti, mancano di preoccupazione, rimpianto o rimorso per l’angoscia altrui. Molto spesso queste persone dimostrano difficoltà nel sostenere relazioni a lungo termine, accompagnati da problemi di rabbia e mancanza di consapevolezza, di apprendimento dai propri errori, tendendo spesso ad incolpare gli altri per i loro problemi.
Il passato e l’infanzia/adolescenza di Sangwoo hanno un ruolo fondamentale per la struttura del personaggio. Il ragazzo crebbe figlio di un padre severo, puntiglioso, negligente, molto spesso violento con sua moglie, che, a differenza sua, si mostrava una donna premurosa, docile e affettuosa.
Fin da piccolo subisce ingiustizie imperdonabili da parte del padre: infatti egli e la madre erano costretti a mangiare su un tavolino di legno alto poco più trenta centimetri, mentre il padre utilizzava il tavolo da cucina. Tutti questi atteggiamenti disagianti nei confronti della donna, fanno crescere in Sangwoo un pensiero misogino, che poi si sviluppa anche verso l’intero genero umano. Sebbene la madre abbia dimostrato più volte di essere in grado di fornire un livello di conforto affettivo notevole a Sangwoo,durante la sua infanzia, anche la donna mostra chiari segni di instabilità mentale. Era solita a alleviare lo “stress” con uscite e incontri al di fuori del matrimonio, con diversi uomini. Uno stress derivante, probabilmente, dalla depressione post-partum di cui era stata vittima dopo la nascita di Sangwoo. Ne dimostra i sintomi in un caso noto, soffocando e forse tentando di uccidere il figlio, quando era un bambino. Tre anni prima dell’inizio della storia narrata nel manwha, quando il ragazzo era ancora al liceo, i suoi genitori furono brutalmente assassinati. Il caso era stato trattato dall’agente Park. Tuttavia, l’omicidio è stato classificato come “irrisolvibile” dato che, a detta dell’investitore, sembra quasi essere stato “commesso da un fantasma”.
Killing stalking è uno dei manhwa più famosi fra gli adolescenti appassionati, e purtroppo questo, può risultare un “pericolo”. La fama che precede quest’opera è in parte responsabile delle numerose opinioni a riguardo. Né l’autrice, né il manhwa in sé devono giustificazioni o eventuali spiegazioni sui temi trattati. Tuttavia è importante non confondere questo thriller psicologico con una storia d’amore.
Le persone che scelgono di leggere quest’opera devono essere ben consapevoli delle evidenti problematiche di questa “coppia”, evitando di romanticizzare comportamenti tossici accompagnati da gesti violenti. La diversificazione nei modi di affrontare i traumi dei due protagonisti potrebbe invece spronarci a riflettere sulle nostre azioni e su come queste possono riversarsi sugli altri provocando reazioni disastrose e, alle volte irreparabili. Killing stalking è in grado di insegnare molte cose, bisogna solo leggerla dal giusto punto di vista.
Camilla Mosella- Serena Spigno IIQ