• Home
  • Blog
  • Articoli
  • L’originalità del marchio, caratteristica o requisito? Il caso Chanel- Huawei

L’originalità del marchio, caratteristica o requisito? Il caso Chanel- Huawei

“Attività svolta nell’ambito del progetto We All Say No. Il progetto, svolto da Adiconsum e Agenzia Dire, gode del patrocinio del Ministero dell’Istruzione, Ministero dell’Università e della Ricerca, ed è finanziato da EUIPO – Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale”.
 

di Pietro Barosso e Sabrina Pieralisi 1B    

Prima di poter dare una definizione di marchio, bisogna capire quale è il suo scopo:

che cosa va a modificare il marchio posto su un prodotto?

Un marchio consente a una azienda di distinguere i propri prodotti da quelli di altra provenienza. Il marchio non è quindi solo fondamentale per le tutela dell’immagine del brand ma soprattutto per impedire che terze parti sfruttino questo prodotto definendolo come proprio facendogli perdere il suo carattere distintivo.

 ma cosa può essere davvero considerato un marchio?

Un marchio può essere un segno grafico, contrassegnato da lettere, parole o numeri, o delle semplici combinazioni di colori, come alcuni noti brand il cui colore degli imballaggi e del packaging è diventato più riconoscibile del nome del brand stesso. Come ad esempio la nota catena produttrice di gioielli Tiffany&Co, il cui colore delle confezioni ha reso il marchio famoso in tutto il mondo.

 quando è che un marchio non è più tale?

Un marchio non può essere considerato tale quando coincide con la forma della natura stessa del prodotto, ad esempio non sono registrabili come marchi i colori puri, o semplici forme geometriche. Insomma un marchio deve essere pienamente riconoscibile senza possibilità di essere confuso con altri a lui similiQuesto impone che i marchi siano unici e perfettamente distinguibili gli uni dagli altri. Questo per evitare confusione nei consumatori e per impedire la contraffazione dei prodotti stessi.

i marchi di Chanel (destra) e di Huawei (sinistra)

Un esempio di “analogia” fra marchi si era verificato inizialmente nel 2017, quando, il celebre brand di moda francese, Chanel aveva deciso di portare all’attenzione di un giudice la stretta somiglianza del suo marchio distintivo, la doppia “c” incrociata, con quello della nota compagnia specializzata nella produzione di dispositivi elettronici Huawei. 

Nel 2019 gli uffici della dirigenza di Chanel hanno deciso di portare avanti la causa.  Finalmente a gennaio del 2021 il tribunale ha sentenziato la netta distinzione tra le due immagini dei brand. Essi non erano confondibili per forma, categoria del prodotto e dettagli iconografici.