Gli studenti hanno dialogato con il criminologo che si è soffermato anche sugli affari loschi della criminalità organizzata nel territorio della provincia di Monza e della Brianza.
Il professor Vincenzo Musacchio, allievo e amico di Antonino Caponnetto, ha puntato tantissimo sugli incontri con gli studenti. “L’antimafia si fa anche facendo conoscere e rendendo consapevoli i giovani del fenomeno mafioso che direttamente o indirettamente li riguarderà”. “Dobbiamo rendere edotti i giovani che inevitabilmente avranno il compito di cambiare la società e affrontare le nuove mafie”. Musacchio ha raccontato ai tanti ragazzi presenti la sua storia, dall’incontro epistolare con Giovanni Falcone sino alla conoscenza e alla collaborazione con Antonino Caponnetto. Ha analizzato le molteplici metamorfosi del fenomeno mafioso, gli interessi economici e finanziari che lo caratterizzano, i rapporti con la politica e la pubblica amministrazione. Si è soffermato sull’importanza degli strumenti di prevenzione e di repressione delle mafie moderne. Ha parlato dell’importanza della recisione dei fili che legano le mafie alla politica, all’economia e alla finanza a livello globale. Ha poi descritto i tanti crimini ambientali che affliggono la Lombardia e l’importanza che a livello europeo nasca presto il “delitto di ecocidio” applicabile in tutti i 27 Stati dell’Unione europea. Questi sono stati gli argomenti che hanno catturato l’attenzione degli studenti delle varie classi del liceo artistico brianzolo. Tante le domande degli studenti e dei docenti alle quali il professor Musacchio non si è sottratto, chiudendo il suo intervento con un invito a perseverare nello studio che è senza dubbio uno tra gli antidoti maggiormente efficaci contro il veleno mafioso.
