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“Il rumore del silenzio”, per sincronizzarsi con se stessi

 

Il silenzio, come spiega Alda Merini, può servire a trasmettere stati d’animo,  insoddisfazioni, timori, gioie che nessuna parola saprebbe spiegare meglio. Il silenzio ha  una voce, tante volte anche noi abbiamo capito gli altri o siamo stati capiti senza parlare.  Una voce che forse dovremmo imparare a riscoprire come la voce del silenzio con cui ci  parla la natura che cerca riparo dal rumore caotico della città come ci spiega  Gianumberto Accinelli nell’opera “l’antichissima voce del silenzio”. 

Il tema del silenzio viene trattato anche nel testo della canzone The sound of Silence di  Simon & Garfunkel in cui sono presenti moltissime figure retoriche come metafore ad  esempio il silenzio paragonato alle tenebre, al temporale, ai tuoni e il mondo paragonato  ad una strada stretta di ciottoli; delle similitudini come le parole paragonate a gocce di  pioggia che cadevano e il silenzio paragonato ad un cancro; delle personificazioni infatti  l’autore parla della notte come una sua amica e in particolare ossimori ad esempio  “sentivano senza ascoltare”, “parlavano senza aprir bocca” e “il frastuono del silenzio”. Il  silenzio può essere un suono dolce quando la solitudine è cercata oppure può gridare se  essere soli è una dannazione; il silenzio di cui parla l’autore è terribile. il tema principale è  l’incomunicabilità. Il mondo, per l’autore, è angusto, claustrofobico, fatto di cemento e  luci artificiali e il silenzio piacevole si trasforma in qualcosa di angosciante. Le persone,  anche se fisicamente vicine, sono separate dall’incapacità di comunicare e la speranza di  creare legami autentici è vana. Il vuoto del silenzio sovrasta le parole. L’autore all’epoca si  riferiva probabilmente alla televisione e a tutto ciò che poteva plasmare il pensiero di una  persona. Trovo che questo testo sia profetico e molto attuale perchè i nostri “neon”  possono essere i dispositivi elettronici che ogni giorno ci tengono compagnia facendoci  allontanare dalla vita reale e costruendo un muro nella comunicazione con gli altri. Penso  però che i momenti di silenzio nella nostra vita frenetica sono fondamentali e ci aiutano a  farci tornare in sintonia con noi stessi.

Sara Di Fruscia, III A