Il progresso tecnologico nuoce gravemente agli equilibri naturali, causando gravissimi problemi di cui tutti noi siamo al corrente, ma dei quali nessuno si preoccupa.
Risolvere il problema è possibile, ma non c’è la disponibilità da parte dell’individuo a rinunciare ai privilegi e comodità che abbiamo. Nessuno vuole privarsi di avere l’aria condizionata d’estate, i riscaldamenti d’inverno, mangiare meno carne per evitare gli allevamenti intensivi o limitare i consumi per evitare sovrapproduzioni, nonostante potrebbe portare ad una vita più genuina e alla salvaguardia del pianeta.
Di base, ci sono soprattutto interessi economici e politici, produrre di meno significherebbe guadagnare di meno, si mette al primo posto il benessere economico, prima ancora di quello planetario. Stiamo assistendo alla lenta fine del mondo, che al contrario di come tutte le persone pensavano finisse, probabilmente con un grande scoppio improvviso, sta finendo in maniera lenta e inesorabile. I disastri naturali sono dovuti ai cambiamenti climatici con l’aumento delle emissioni di CO2 ed il surriscaldamento globale, con conseguente maltempo in primavera, temperature elevate in estate e alluvioni in autunno.
Si potrebbe sicuramente rallentare questo problema da piccoli gesti di ogni persona, ma i veri cambiamenti dovrebbero avvenire dall’alto, cosa che non avverrà mai.
Daria Russo, III C
