Federico II: storia dello “Stupor mundi”

Figlio di Enrico VI e Costanza d’Altavilla, nipote di Barbarossa, Federico II di Svevia fu imperatore e re di Sicilia e uno tra i sovrani più amati nella storia. Sotto il suo impero, il sud, e la Sicilia in particolare, visse un momento di grandissima fioritura culturale. Federico II era un intellettuale, conosceva tantissime lingue, tra cui l’arabo (per interagire di persona con i musulmani), discuteva di ogni disciplina, dalla filosofia alla magia, dalla letteratura alla caccia. Il suo appellativo era, infatti,  “stupor mundi” (“la meraviglia del mondo”). 

Federico II mostrò una fortissima apertura nei confronti delle varie componenti culturali del  Mediterraneo: alla sua corte di Sicilia c’erano poeti provenzali, intellettuali arabi, con i quali lui abitualmente si confrontava. 

Nacque a Jesi, dalla madre allora quarantenne, pare che prima del parto avesse vissuto in convento e molti non credevano che fosse incinta. Per questo motivo, dalla documentazione di alcuni cronisti dell’epoca, partorì pubblicamente per fugare ogni dubbio sulla nascita del futuro imperatore.

Federico II,  per parte paterna si trovava ad ereditare l’impero, per parte materna, l’italia meridionale. Tra l’altro la madre ed il padre morirono molto presto, così fu affidato alla tutela papa Innocenzo III. Innocenzo ha sempre temuto Federico II , per cui sin da bambino gli ha fatto avere un buon rapporto con la chiesa, dichiarandolo addirittura “filius ecclesiae” (“figlio della chiesa”). Il Papato temeva, infatti, che la chiesa venisse accerchiata dall’impero. con l’unificazione del sud Italia con l’impero.  Cosa che avvenne. Con la  battaglia di Bouvines, Federico sconfisse lo schieramento opposto, quello di Giovanni Senzaterra, alleato con Ottone di Brunswick e pretendente al trono dell’impero. Questa battaglia oltre a portare alla nascita della Magna Carta Libertatum, affermò il potere di Federico II e papa Onorio III, per ingraziarselo, lo incoronò imperatore del Sacro Romano Impero, divenendo suo alleato.

Roberta Alessio, III C