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Viaggio virtuale ne “La Divina Commedia” al Palazzo Reale di Napoli

 

Napoli, 23 aprile 2022. Io e la mia classe, accompagnati dalla professoressa Valeria Pepe, siamo andati in gita al Palazzo Reale di Napoli, in piazza del Plebiscito, per visitare la mostra presente dedicata a Dante Alighieri e più nello specifico alla sua più celebre opera: la Divina Commedia.
La mostra è stata organizzata per celebrare il settecentesimo anno dalla morte del poeta, curata da Mario Epifani e Andrea Mazzucchi, in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’università di Napoli Federico II di cui Mazzucchi è il direttore. La mostra è incentrata su tre dipinti di Tommaso De Vivo realizzati tra il 1863 e il 1865 e tiene luogo nelle stanze della “Galleria Genovese” del Palazzo Reale.
I QUADRI


Il pittore Tommaso De Vivo fu incaricato dal re Vittorio Emanuele II di rappresentare un ciclo riguardante la Divina Commedia e le tre diverse cantiche. I tre quadri, per l’appunto, raffigurano tre eventi diversi tratti dalle tre cantiche. I quadri, però, son stati divisi e normalmente si trovano in tre sedi diverse: la tela raffigurante l’episodio dell’Inferno è conservata a Palazzo Reale, la tela sul Purgatorio è depositata nella Biblioteca Nazionale di Napoli e quella sul Paradiso si trova presso la Reggia di Caserta. Le tre tele saranno poi trasportate a Parma sempre per un’altra mostra sul Poeta.
• Inferno.


Il quadro riguardo la prima cantica, quella dell’Inferno, rappresenta l’incontro di Dante e Virgilio con i più importanti poeti nel Limbo, nel IV canto. Nel quadro troviamo rappresentati Omero, Orazio, Ovidio e Lucano.


• Purgatorio.


In questo quadro è rappresentato il fatidico incontro tra Dante e la sua donna angelo: Beatrice, raffigurata su un carro d’oro trainato da un grifone, è circondata da angeli e altri personaggi che la venerano, pregando. In questo caso la figura di Dante è spostata nell’angolo in basso a destra, mentre Virgilio è già scomparso dalla scena.
• Paradiso.
Nell’ultimo quadro è raffigurato l’incontro tra Dante, Beatrice e San Pietro. Il Sommo Poeta viene interrogato dal Santo sul significato della Fede, il tutto in compagnia di San Giovanni Battista, San Giacomo e Adamo. Dopo ciò, Dante, guidato da Beatrice, attraversa finalmente i cerchi dell’Empireo per concludere il viaggio spirituale nell’aldilà.
DISPOSIZIONE


La mostra è, quindi, divisa in tre sale e in ciascuna di esse troviamo uno dei quadri di De Vivo, ovviamente in ordine. Nelle sale del Purgatorio e dell’Inferno, inoltre, possiamo consultare dei “libri digitali”: sono stati installati dei leggii di legno con dei passi della Divina Commedia proiettati su di essi, accompagnati da delle illustrazioni specifiche. Questi contenuti sono stati forniti proprio dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università “Federico II” e rendono la lettura più piacevole e quasi giocosa, con le parole che man mano si scrivevano da sole sulle “pagine” del libro e anche grazie alle immagini in movimento proiettate per rendere la scena più viva. Questi contenuti multimediali sono stati realizzati da Stefano Gargiulo. Accanto ad ogni quadro di De Vivo, c’era la sua spiegazione sia in italiano che in inglese, stampata direttamente sul muro; inoltre, si potevano trovare anche piccoli versi sulle mura delle sale.
La seconda sala, oltre al leggio di legno e il quadro di De Vivo, è stata arricchita anche con un quadro di Morelli è uno di Stanziano – raffiguranti sempre una scena del Purgatorio. 
Finalmente, nell’ultima stanza oltre al quadro del Paradiso di De Vivo, possiamo trovare un divano di forma circolare con dentro un proiettore che riportava sul soffitto delle immagini multimediali. L’atmosfera data da tutto il buio che c’era nella sala le considererei quasi rilassanti e l’unica luce che si poteva trovare era sotto il quadro del Paradiso, come a risaltare l’immagine e le figure al loro interno.

La mostra finisce così, per poi riportarti alle maestose scale del Palazzo Reale. Ed ecco qui cosa pensano i ragazzi della classe 2Q in merito a questa visita!

Di Myriam Maiolini, II Q