LA SOCIALITA’ AI NOSTRI GIORNI

La nascita del web, senza ombra di dubbio, ha rivoluzionato il modo di vivere del genere umano e, con lo scorrere degli ultimi tre decenni, l’uso di esso si è incrementato sempre più sino a diventare pilastro portante della società, parte integrante e sempre più necessaria nella nostra quotidianità.  Quasi tutto, ormai, è riconducibile alla rete: la comunicazione e l’interazione con l’altro hanno mutato la loro forma con l’introduzione dei social, portando, anche le persone più introverse, ad esprimere dinanzi ad un ampio gruppo di persone i propri pensieri, attività; con l’uso della rete si può sentire più vicino qualcuno che è distante da noi, potendo colmare l’inevitabile mancanza. Anche gli spazi dedicati all’apprendimento e alla cultura hanno assunto aspetti totalmente differenti rispetto a quelli passati, sicuramente più accessibili e di gran lunga più rapidi nella ricerca. I monitoraggi e la gestione dei propri dati, sanitari o finanziari, sono accessibili tramite una pagina web; addirittura il lavoro, il proprio dovere, è relazionato alla rete.                                                                                          E’ evidente come il web fornisca numerosi vantaggi e opportunità ma, quando si è parte di questo oceano in cui tutto è alla fin fine niente, ci si ritrova dinanzi a una tempesta di aspetti negativi, gli effetti collaterali della navigazione, che, in certi momenti, per quanto sia pratico e utile raggiungere la propria meta tramite questo mezzo, si rimpiange di non essere nato quale anno addietro, quando ancora la rete non era così incorporata alla quotidianità e la vita si basava su altre altri valori, meno astratti, più pratici, un po’ più veri.                                                                 

L’idea di socialità è oramai troppo vasta, quasi fittizia, molto più astratta e il conseguente confronto del proprio io con l’altro si fa sempre più tossico. All’interno della rete ci rifugiamo in un pianeta parallelo dove si promuovono ideali di bellezza inesistenti, stereotipi fallaci, dove, portando ad esprimere o creare un’immagine di se stesso contorta, lontana dalla realtà, oscurando difetti, debolezze o semplici peculiarità della propria persona, che rendono questa diversa da qualsiasi altro essere umano ma che vengono emarginate.  Ciò porta a sminuire il proprio valore, ad uniformarsi alla massa e a sentirsi costretto ad essere come non si è, nonché uguali agli altri. E ci si sente sbagliati, meno privilegiati, più insicuri, e in cerca di continue modifiche affinché ci si senta parte di questa società di cui ognuno è partecipe, ma fondamentalmente nessuno di reale, di veritiero. E’ molto triste.                                                                

 Ed è spesso il senso di inadeguatezza e bassa autostima che porta persone di qualsiasi età a diffondere cattiverie ed odio sotto una bella foto o attaccare e denigrare una qualsiasi persona, anche sconosciuta, che soltanto apparentemente possiede una vita perfetta. Atteggiamenti che sfociano nel bullismo, sicuramente più facilitato data la possibilità di non mettersi allo scoperto e dichiarare la propria identità. E ciò accade soprattutto ad individui con maggiore visibilità, che, ahimè, spesso, anch’essi approfittano fraudolentemente delle possibilità che offre il web. Difatti, è paradossale come giornalisti, influencer e molti altri lavoratori (di cui la fonte principale di guadagno è direttamente proporzionale alla visibilità del proprio profilo) abbiano trasformato una qualsiasi piattaforma in un luogo virtuale con continue “ gare” tra chi diffonde più notizie false su gente innocente o annunci fondati (ed oserei dire meno conveniente  per la società),  accettando, pur di mettere qualche soldo più in tasca, di creare caos e  diffondere disinformazione ed ignoranza a macchia d’olio.                                                                                                            

 Purtroppo esistono innumerevoli problemi causati dall’indole egoista e insaziabile dell’uomo che fanno della rete un posto spesso poco sicuro, in cui ogni essere umano non è più capace di scindere il vero dal falso.

Gaia Leone 4 A