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Riunite a Montesilvano le giurie popolari del Premio Croce: il Mattioli vota “Le vite nascoste dei colori”

Si avvia verso la fase finale la XVII edizione del Premio Nazionale di Cultura Benedetto Croce: dopo più di due mesi di lettura, di confronto e di scambio di idee, pareri e opinioni, giovedì 26 maggio le 42 giurie popolari del Premio si sono riunite al Pala Dean Martin di Montesilvano per esprimere le proprie preferenze tra i libri finalisti.  

L’incontro è stato aperto dai saluti dei sindaci di Montesilvano e di Pescasseroli e dal videomessaggio della Presidente della Giuria tecnica Dacia Maraini, che ha ringraziato gli studenti, i docenti e tutti i membri delle giurie per il grande impegno profuso nell’attenta lettura dei testi finalisti e nella scelta ponderata del libro ritenuto migliore. Un rappresentante di ogni giuria popolare (scuole, Università delle Tre Età, istituti penitenziari) ha poi letto la motivazione che ha portato alla scelta del libro selezionato dal proprio gruppo, letture intervallate dalla proiezione dei video realizzati dalle giurie che non hanno potuto prendere fisicamente parte all’evento. Il Premio Croce, infatti, si sta espandendo sempre più, non limitandosi al solo Abruzzo, con giurie anche in Toscana e in Puglia, tanto che la riunione delle giurie popolari del prossimo anno si terrà a Macerata.

Tra le giurie popolari che hanno espresso il loro giudizio è stata presente anche quella del Polo Liceale R. Mattioli, coordinata dalle docenti Anna Di Bussolo e Teresa Pardi, che negli scorsi mesi, nell’ambito del corso PON “Essere Giuria: tra lettura, confronti e scrittura”, si è riunita per leggere e discutere dei libri finalisti al Premio nella sezione narrativa. Dopo un lungo e vivace dibattito, in seguito a una votazione finita in parità, la giuria del Mattioli ha deciso di esprimere la propria preferenza per “Le vite nascoste dei colori” di Laura Imai Messina, che è stato particolarmente apprezzato per la sua prosa poetica e magica, per il suo ritratto sensoriale di un Giappone da una parte modernissimo e dall’altra ancorato a tradizioni millenarie, tra vita e morte, e per il suo delineamento di una storia tra due personaggi antitetici, appartenenti a due mondi distanti, ma al tempo stesso destinati a stare insieme.  

Una volta terminata la lettura delle motivazioni, il fondatore e anima del Premio, Pasquale D’Alberto, ha comunicato i risultati delle votazioni. Nella sezione Narrativa, Stirpe e Vergogna di Michela Marzano (Rizzoli) ha ottenuto 5 preferenze, “Le vite nascoste dei colori” di Laura Imai Messina (Einaudi) è stato votato da 7 giurie, mentre a incontrare più preferenze è stato “Mastro Geppetto” di Fabio Stassi (Sellerio), con 8 voti.  

Nella sezione Letteratura giornalistica, l’unica a non essere costituita da una terna di libri finalisti, ma da una quaterna, hanno ricevuto 2 voti ciascuno “L’età di Merkel” di Paolo Valentino (Marsilio) e “Il tempo delle mani pulite” di Goffredo Buccini (Laterza), tre voti ha invece ottenuto “C’ero anch’io su quel treno” di Giovanni Rinaldi (Solferino), e a ottenere più preferenze è stato “Claretta l’Hitleriana” di Mirella Serri (Longanesi), con 4 voti.

Infine, nella sezione Saggistica, “Liberalismo inclusivo” di Michele Salvati e Norberto Dilmore (Feltrinelli) ha ricevuto 1 voto, 4 giurie hanno espresso la loro preferenza per “Lo stile dell’abuso” di Raffaella Scarpa (Treccani), mentre il libro più votato è stato “Il profumo di mio padre” di Emanuele Fiano (Piemme), scelto da 5 giurie.

Ora che le giurie popolari hanno espresso il loro parere, è il turno della giuria tecnica di stabilire i vincitori della XVII edizione del Premio Croce, giuria che si riunirà il prossimo 20 giugno e dovrà naturalmente tenere conto delle indicazioni emerse in questo incontro. Non ci resta che aspettare quella data per scoprire se Dacia Maraini e gli altri membri della giuria confermeranno o meno le preferenze delle giurie popolari.  

Simone Di Minni