L’atomismo è una corrente filosofica che si sviluppa nel 5 secolo a.C. in Grecia. Si dice che il padre dell’atomismo sia Democrito, però sembra che non sia stato il primo, ma bensì Leucippo. Di Leucippo sappiamo molto poco, quindi per convenzione si dice che Democrito sia il primo atomista. Il suo ragionamento parte dai paradossi di Zenone, allievo della scuola di Elea, dalla possibilità di scomporre all’infinito. Atomo significa indivisibile. Zenone diceva che si può scomporre all’infinito un intervallo finito, Democrito invece smentisce ciò perché se fosse possibile, ci sarebbe un cambiamento continuo tra l’essere e il non essere, quindi ad un certo punto la scomposizione si deve fermare. Alla base della realtà ci sono gli atomi, particelle infiniti ed eterni che hanno caratteristiche molto simile all’essere parmenideo, perché sono molteplici. Cosa sono la vita e la morte? Composizione di atomi. Democrito è anche materialista(colui che ritiene che la realtà sia fatta di materia), determinista (colui che ritiene che ci sia uno scopo, un progetto a tutto ciò che accade) e meccanicista (cioè tutto quello che accade risponde solo a urti meccanici tra gli atomi, che non ci sia un progetto). Democrito inoltre anticipa la scienza moderna partendo dalla distinzione tra qualità oggettive e soggettive: Le qualità oggettive, cioè quelle uguali per tutti, dipendono dalla qualità e quantità di atomi che ci sono in un corpo, invece le qualità soggettive dipendono dagli urti degli atomi dell’oggetto sul soggetto, quindi si ha un effetto diverso da persona a persona. Vittoria Fusco, III C
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