Alla mia redazione

Cara redazione,

è giunto il tanto atteso ultimo giorno di scuola. Ho passato cinque anni fra queste mura, ho condiviso gioie e dolori con i miei compagni di classe, amato e odiato i miei professori. Mi sembra surreale dover abbandonare tutto per trasferirmi in una nuova città e andare all’università. Ricordo ancora il mio primo giorno di scuola. Ero una ragazzina insicura e impaurita, guardavo i ragazzi più grandi dal basso verso l’alto. Ora sono io la “ragazza grande”, sono cresciuta e maturata e devo tutto questo soprattutto a te, mia cara redazione.

Da quando Sara Della Gatta, quattro anni fa, mi ha proposto di entrare in questa grande famiglia la mia vita è cambiata. Ho migliorato le mie abilità nella scrittura, certo, ma ho imparato tanto altro. Ho capito quanto sia importante collaborare per riuscire ad ottenere un buon risultato, quanto bisogna essere sicuri di sé e cosa significa metterci anima e corpo in un progetto. Grazie a te sono diventata più indipendente, mi hai insegnato a mettermi in gioco e a non dubitare delle mie capacità. Quest’anno mi sono ritrovata a gestire una grande quantità di lavoro, non pensavo ci sarei riuscita. Quando qualche giorno prima della Settimana della Scienza il tampone è risultato positivo ho pensato di abbandonare tutto, ma non mi sono arresa e ho aiutato gli altri viceredattori da casa. È stata dura, ma ce l’abbiamo fatta.

Spero che i prossimi redattori e fotografi riusciranno a prendersi cura di te, sotto la cura attenta del caporedattore, la  professoressa Giovanna Santangelo. Sono sicura che continuerai a brillare, come hai sempre fatto, e che la loro passione e il loro talento ti manterranno ancora viva. Un consiglio che vorrei dare a tutti loro è quello di non demordere e di buttarsi sempre, senza timore.

Ora ti devo lasciare, mia cara redazione, ma rimarrai sempre nel mio cuore.

Giulia Di Paolo