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C’è stato qualcosa o qualcuno che in questi mesi sospesi vi ha aiutato a non sprofondare nella disperazione?

C’è da dire che in questi svariati mesi l’unico modo per non diventare pazzi era quello di trovare qualcosa da fare; infatti inizialmente molte famiglie hanno iniziato ad appassionarsi all’hobby della cucina, dunque sono state molte le persone che hanno svaligiato i supermercati per accaparrarsi ingredienti di cui non si sapeva nemmeno l’esistenza. Molte persone si sono cimentate invece nello sport, io stesso ho iniziato ad allenarmi a casa, nella mia stanza insieme ai miei amici. Credo che allenarmi oltre ad aprirmi un mondo che non conoscevo ovvero quello del fitness mi abbia aiutato molto dal punto di vista mentale oltre che fisico proprio come dice il famoso detto latino “mens sana in corpore sano” tradotto letteralmente in italiano “mente sana in un corpo sano”. Per circa i primi cinque mesi l’allenamento quotidiano ha occupato al maggior parte del mio tempo, ma dopo un po’ mi ero scocciato di fare anche quello, sentivo il bisogno di stare e magari anche sfogarmi con qualcuno, così iniziai a passare giornate intere a telefono con i miei amici. Successivamente capii che quello che mi mancava era proprio il contatto umano inteso come una stretta di mano o un abbraccio, cosa assolutamente vietata durante questi periodi di crisi. Fortunatamente arrivata l’estate il governo ci permise di uscire e svagarci, ma questo periodo fini presto con il rialzo previsto ed inevitabile dei casi. Arrivato settembre ritornammo anche a scuola ma per un brevissimo periodo di tempo, riaprirono anche le palestre che chiusero poi simultaneamente alle scuole. Durante questo periodo anche io presi il famoso COVID-19 fortunatamente essendo giovane i sintomi che ebbi non furono molto forti, e nel giro di tre o quattro settimane riuscii a guarire. Prima di contrarre il COVID prendevo questa malattia molto alla leggera, credendo che essendo giovane non mi sarebbe successo niente, ma mi sbagliavo. Il periodo durante il quale fui affetto da questa malattia fu il più difficile, ed é solo grazie a mia mamma e mia sorella ed i miei amici che sono riuscito a superarlo: le giornate sembravano infinite anche perché vedevo molti miei amici che uscivano e si divertivano mentre io ero costretto a passare le giornate chiuso in camera mia, dovevo addirittura mangiare in camera da solo, ma spesso riuscivo ad organizzare chiamate con i miei amici oppure con la mia famiglia che durante questo periodo non mi ha fatto mancare veramente niente, basta pensare che mi venivano serviti i pranzi a partire dalla colazione, ed avvolte mi veniva servito anche il dolce. Posso quindi affermare le persone che mi hanno aiutato a non sprofondare nella disperazione sono la mia famiglia ed i miei amici