EMERGENZA RIFIUTI A CATANIA. REPORTAGE

Tonnellate di spazzatura si sono riversate nelle strade catanesi nel giro di pochissimo giorni rischiando di recare svariati danni ambientali e alla salute stessa dei cittadini.

Nei giorni a cavallo tra il 31 maggio e la festività del 2 giugno, la città metropolitana di Catania è stata colpita da una gravissima emergenza igienico-sanitaria legata all’accumulo e il correlato smaltimento dei rifiuti. Si è stimata una quantità pari a circa 600 tonnellate di spazzatura nelle strade, con conseguente riversamento anche di percolato, una nociva sostanza causata soprattutto dalla concomitanza con le alte temperature che hanno colpito la zona.

La decisione del comune di Catania di attivare la raccolta differenziata in nuove zone (Ognina, Picanello, Lungomare) è coincisa con la chiusura della discarica di Lentini, ormai completamente satura poiché si occupava dei rifiuti di quasi 150 comuni della Sicilia Orientale; l’insieme di questi fattori ha portato alla creazione di microdiscariche nelle comuni vie catanesi.

Per ovviare alla situazione sono subito state attivate delle raccolte notturne e diurne di recupero dei rifiuti, anche se si è stimato un tempo di circa 4 o 5 giorni per un ritorno ad una situazione, più o meno, sotto controllo seppur bisogna considerare che questo è possibile solo grazie alla momentanea riapertura della discarica e non a una vera e propria soluzione definitiva a quello che è un problema quotidiano per i cittadini catanesi.

Sono state allegate qui delle foto che riportano la situazione soprattutto nella zona di Picanello, in cui appare evidente che il piano di instaurare una raccolta differenziata porta a porta è fallito.

Questo ha solamente portato allo smaltimento errato oltre che dei rifiuti canonici anche dei così detti rifiuti speciali, molto pericolosi tanto da dover essere smaltiti con apposite ditte private.

È evidente quindi che la situazione necessità di una spinta da parte del Comune per ovviare a questa situazione insostenibile ma, d’altra parte, c’è bisogno dell’impegno personale da parte di ogni singolo cittadino che dovrebbe prodigarsi per mantenere pulita la propria città.

Vittoria Guardo 3A