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La fotografia a rullino, l’irresistibile fascino dell’analogica

Sono numerosi i fotografi e i giovani apprendisti che hanno riscoperto l’utilizzo della fotografia a rullino. Le motivazioni sono ovvie: il fascino del vintage delle pellicole e l’aspettare per visionare i propri scatti creano un’aura di pura magia. Un rullino di pellicola viene così caricato all’interno della macchina fotografica e la magia inizia dopo che si inizia a cliccare: la luce interagisce con le sostanze chimiche della pellicola e così viene registrata una immagine. Le immagini potranno essere visibili solo dopo essere stati sviluppati i rullini in uno studio fotografico. Le pellicole possono essere di vari tipi: negativa colore, positiva colore o bianco e nero. 

La differenza con le macchine digitali sta nel modo in cui la foto può essere modificata in luce, saturazioni e molto altro dopo essere stata scattata, cosa che non è possibile negli scatti con rullino. 

Questa tipologia di macchine analogiche dispongono di un mirino del tutto autonomo rispetto all’ottica ciò significa che l’immagine che ci verrà presentata, dopo lo sviluppo del rullino, risulterà più chiara dell’immagine reale. Le dimensioni delle macchine analogiche risultano contenute e spesso dispongono di un obiettivo fisso ciò significa che non esiste la possibilità di mettere a fuoco l’immagine. La macchina analogica presenta dei vantaggi come la sua economicità e la facilità nello scattare; sono presenti degli svantaggi come quello dell’ISO (International Organization for Standardization= organizzazione che si occupa di indicare la sensibilità del sensore alla luce) che non è né automatico né manuale ma viene determinato in base alla pellicola utilizzata. 

Se volessimo acquistare una macchina analogica ne potremmo trovare da: 35mm da medio e grande formato, quelle con il telemetro dove due immagini andranno a sovrapporsi creando la messa a fuoco ottenendo delle immagini nitide, quelle lomografiche, il comparto a pellicola non è più a tenuta di luce perciò otterremo delle foto ai confini del surrealismo con colori che poco hanno a che fare con la realtà, le stenopeiche, dove entra la luce tramite un foro per raggiungere il materiale fotosensibile, e infine le

polaroid, famose per le foto istantanee. In conclusione l’utilizzo dell’analogica è utile per chiunque voglia cimentarsi con la fotografia e imparare la modalità manuale. 

Eugenia Butera, III A