La vitalità

Per definizione, qualcosa (che possa essere un messaggio, una comunicazione di grande rilevanza) è definito virale se riesce a trasmettersi da persona a persona, proprio come avviene con un virus. Piú il contenuto è rilevante e più c’è possibilità che diventi virale.
Il contenuto trasmesso può certamente avere diverse forme; anche il più classico video, accompagnato da pubblicità esplicite sul suo contenuto, può diffondersi molto velocemente. L’importanza che un gruppo di persone gli attribuisce é fondamentale affinché la diffusione del contenuto risulti più efficace.
Un contenuto diventa virale per la dominanza, la valenza (emotiva e non) o l’eccitazione che assume su un gruppo di persone, sulla sua capacità di controllare un emozione o una decisione.
Un contenuto inoltre deve trasmettere un messaggio positivo per suscitare emozioni alte e garantire la sua diffusione. Le persone che lo condividono devono fidarsi della fonte da cui lo fanno.
Mi sento in grado di parlare a nome di tutta la mia generazione nel dire che questo fenomeno avviene sopratutto online. Lí si possono trovare contenuti la cui probabilità di diventare virali é altissima, se giudicati particolarmente interessanti, scherzosi o in generale di tendenza. Mi vorrei soffermare sulla parola tendenza, in quanto qualcosa “di tendenza” è qualcosa che tende ad arrivare a più persone possibili in poco tempo. Il meccanismo del virale è utilizzato maggiormente nel marketing. Infatti molte aziende lavorano in funzione che un qualche loro prodotto diventi virale, così da guadagnare di più, anche a un livello morale.
Qualcuno, generalmente, viene visto meglio se qualcosa da lui fatto sia diventato addirittura virale. A chi, in fondo, non fa piacere ricevere qualche visualizzazione in più, anche a costo di buttarsi a capofitto nel mondo del marketing?
Dovendo far riferimento alla mia esperienza personale, penso fortemente che a quest’etá il concetto di “virale” sia abbastanza contorto. Siamo una generazione troppo abituata a voler che qualcosa che facciamo diventi virale. Ci sentiamo quasi in colpa quando vediamo che quel qualcosa non sia riuscito a raggiungere più persone possibili. Tuttavia non bisogna dar troppa importanza alle visualizzazioni che un video pubblicato da noi possa fare. Ciò che ci viene insegnato è che in fondo, qualcosa per poter essere degna di ascolto, è importante che in primo luogo piaccia a noi o a un gruppo ristretto di persone a noi care. Ad esempio, come succede spesso su piattaforme come tik tok (https:// www.tiktok.com) un video con particolare tendenza, viene considerato il più virale tra i giovani. Non nascondo che anche a me capita di essere influenzata particolarmente da video del genere, ma nel complesso penso anche di non essere una di quelle persone che ci fa tanto caso. Basti pensare al numero di adolescenti e non registrati a quell’app per capire il suo successo da cosa possa essere generato. Il numero di persone presenti su quella piattaforma è direttamente proporzionale al numero di condivisioni o visualizzazioni che danno a un video. È chiaro quindi, che le persone incaricate di pubblicare tale video, accrescono sempre di più la loro fama, è così anche l’idea di poter fare successo. Non ho potuto fare a meno di notare che la virilità di un video dura poco tempo. È assurdo pensare che un banale messaggio trasmesso attraverso un contenuto digitale, si possa trasmettere nell’immediato e a così tanta gente, ed avere, al contempo, una sorta di ‘scadenza’ per farlo. Ma un contenuto, purché virale, ci condiziona a tal punto da non essere in grado di mostrare a noi stessi di poter prendere decisioni autonome? O invece ci sentiamo ‘obbligati’ a sottostare a ciò che ci viene imposto?
La risposta è secondo me estremamente soggettiva. Ho sentito parlare più volte di casi in cui qualcuno si sia lasciato influenzare dalle tendenze intorno a lui e così sia finito a fare ciò che non avrebbe mai fatto di sua spontanea volontà. Penso che, proprio come il poco tempo che la virilità di un video possa avere, così debba essere l’importanza che gli diamo. La stessa cosa penso che debba succedere nelle relazioni. È vero che nelle questioni di cuore e più personali, la ‘viralità’ vera e propria non esista. Ma può esistere tranquillamente il caso in cui una persona si lasci influenzare da una relazione con un suo simile. La cosa giusta da fare è cercare di dare la giusta importanza a qualcuno, considerando l’importanza che tu stesso ricevi da quella stessa persona. Considerando la rilevanza che quell’importanza ha su di te, gestendo il tutto cercando di poter dimostrare a te stesso e all’altro di essere completamente autonomo nelle decisioni che prendi, e nel non lasciare che la tua autonomia si sgretoli per la ‘viralità’ che qualcosa ha su di te. Ne siamo condizionati anche a nostra insaputa, ed è normalissimo sentire la virilità di qualcosa troppo grande, ma solo fino ad un certo punto. Fino al punto in cui ci si accorge di aver completamente perso la tua persona, solo per seguire ciò che qualcun altro ti impone di seguire.