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Sentirsi piccoli rispetto alla grandezza dell’universo – “Una notte con le stelle”

Anche quest’anno, durante le Giornate del Pianeta Terra, il Centro Culturale VastoScienza ha offerto agli studenti del Polo Liceale Mattioli momenti formativi di spessore.

Nella serata del 19 ottobre si è svolto l’ incontro “Una sera  sotto le stelle” guidato dal dottor Gianni Colonna, astrofilo e socio CAI.

Il raduno, presso la chiesetta di San Nicola di Vasto, si è aperto con una scenetta recitata da due studenti del Mattioli.  I due studenti hanno interpretato un dialogo tra Galileo Galilei e un ragazzo di nome Andrea. Galileo cerca di spiegare ad Andrea la teoria copernicana che affermava che non è la Terra a trovarsi al centro dell’universo bensì il Sole e tutti i Pianeti ruotano intorno ad esso.
Terminata la recitazione, prima di osservare le stelle e individuare il Carro Minore e il Carro Maggiore, il dottor Gianni Colonna, con un laser potentissimo, ha indicato il pianeta più visibile, Giove, e il pianeta pulsante, Saturno, affermando come essi siano situati su una linea chiamata eclittica che è la fascia immaginaria in cui sono allineati tutti i pianeti, compreso il Pianeta Terra.

Orsa Minore:
L’Orsa Minore, anche chiamata Piccolo Carro per la forma simile a quella del Gran Carro nell’Orsa Maggiore, è una delle 88 costellazioni moderne. Particolarmente nota per l’ultima stella che la compone, nonché la più importante: la Stella Polare che si trova in una posizione quasi coincidente al polo nord celeste. Essa è soggetta a spostamento, difatti la stella che indica il nord non è sempre la stessa ma cambia in base alla precessione dell’asse di rotazione terrestre. Il Piccolo Carro, dall’emisfero boreale è una costellazione circumpolare, ossia non tramonta mai, restando visibile in ogni periodo dell’anno; dall’emisfero australe è sempre invisibile tranne che in prossimità dell’Equatore.

Orsa Maggiore:
L’Orsa Maggiore detta anche  Grande Carro o Grande Mestolo è una costellazione tipica dei cieli boreali situata più in basso rispetto a quella del Piccolo Carro. Le sue sette stelle più luminose, raggruppate nel famoso asterismo del Grande Carro, sono visibili per tutto l’anno nell’emisfero nord. Questo gruppo di stelle è noto fin dai tempi più remoti: si ha un riferimento all’asterismo come un orso (le quattro stelle orientali) inseguito da tre cacciatori (le tre code).

Il Triangolo Estivo:
Il triangolo estivo è un asterismo, ovvero un gruppo di stelle che ricorda una figura geometrica (in questo caso un triangolo). Le stelle che lo compongono sono Vega della costellazione della Lira, Deneb la stella coda della costellazione del Cigno e Altair della costellazione dell’Aquila. E’ prevalentemente visibile a nord-est e regala spettacoli luminosi durante i mesi di luglio, agosto, settembre e in parte ottobre.
Del triangolo, Vega è tra le stelle più brillanti del cielo e tutto il resto della costellazione della Lira gira intorno ad essa. E’ la stella Alpha ed oltre ad essere la più brillante ha altre caratteristiche: potrebbe ospitare pianeti e sarà tra 12.000 anni la nuova stella polare.

Cefeo ,Cassiopea e Ceto:
Cefeo è una costellazione simile ad una casetta, di dimensioni medio-grandi, estesa fra il Cigno e la Stella Polare; può essere individuata con facilità dall’emisfero boreale, partendo dall “W” della vicina Cassiopea. La costellazione è attraversata dalla Via Lattea nelle regioni centro-meridionali e per questo è ricca di ammassi stellari e nebulosità ben visibili con un binocolo, presso il confine del Cigno. Il periodo migliore per la sua osservazione nel cielo serale è generalmente quello estivo e autunnale, dall’emisfero nord, anche se, essendo anch’essa una costellazione circumpolare fino a tutta la fascia temperata, è possibile osservarla tutte le notti dell’anno.

Cassiopea è una costellazione con un’estensione di 598 gradi quadrati ed è facilmente riconoscibile per la sua forma a “W”. Rispetto al polo nord celeste, si trova opposta al Grande Carro: nell’emisfero boreale, quando essa è alta nel cielo, la costellazione dell’Orsa Maggiore è bassa sull’orizzonte. Cassiopea si incastra tra Cefeo e Andromeda ed è anch’essa attraversata per tutta la sua lunghezza dal piano della Via Lattea, apparendo perciò molto ricca di stelle.

Gli antichi identificano Cassiopea come la costellazione omonima che si trova vicino a quella di Cefeo e queste sono le uniche due costellazioni celesti dedicate a marito e moglie.

Ceto (in latino Cetus) o anche detta Balena, è una costellazione del cielo australe, posta in una regione popolata da costellazione relative dell’acqua come: Ariete e Pesci.
La costellazione giace lontano dalla scia luminosa della Via Lattea, dunque è priva di campi stellari di fondo; si estende a partire dal Toro ed è vicinissima al piano dell’eclittica, tanto che può essere attraversata dai pianeti solari. Costellazione autunnale, la Balena passa in meridiano a mezzanotte tra la fine di settembre e l’inizio di novembre. E’ tuttavia visibile anche in altri periodi dell’anno: da luglio a febbraio.
Si estende a partire dal Toro ed è vicinissima al piano dell’eclittica, tanto che può essere attraversata dai pianeti solari.

Perseo, Pegaso e Andromeda:
Perseo è una costellazione antica, nota fin dai tempi dell’elenco di Tolomeo.
E’ una costellazione prettamente invernale, passa in meridiano a mezzanotte a metà novembre. E’ estesa per 615 gradi quadrati e possiede 90 stelle di magnitudo superiore alla sesta. Facilmente riconoscibile dalla sua forma che somiglia ad una lettera greca: lambda.

Pegaso  è un’antica Costellazione del cielo boreale nota agli antichi e inserita da Tolomeo nel suo elenco di 48 astri. Riconoscibile grazie al famoso Quadrato o Trapezio che la fa assomigliare al mitico cavallo alato che ne porta il nome.
E’ attaccata alla costellazione di Andromeda e alle spalle non sono presenti polveri galattiche, per cui è possibile l’osservazione di molte galassie.

Andromeda è una  costellazione rappresentante la principessa Andromeda, che si trova nell’emisfero nord vicino a Pegaso. La costellazione ha la forma approssimata di una lettera «A» allungata, si individua con facilità, trovandosi a nordest del brillante asterismo del  Quadrato di Pegaso. Il periodo più adatto alla sua osservazione ricade fra settembre e gennaio; l’emisfero boreale è il punto di osservazione ideale, dove si presenta in parte circumpolare a partire dalle latitudini medie procedendo verso nord. Inoltre se si osserva il cielo, vicino alla seconda stella, tenendo come punto di riferimento la prima facente parte del quadrato di Pegaso, si riesce ad individuare ad occhio nudo, quando il cielo risulta nitido, un ammasso che sembra una nuvoletta: quella è la nota Nebulosa di Andromeda.


Il Mito:
C’è un unico mito che lega tutte queste  sei costellazioni invernali e viene individuato come
mito di “Perseo e Andromeda” , “Cefeo e Cassiopea” e “Il cavallo alato Pegaso”.

Secondo il mito greco Cassiopea era la regina di Etiopia, moglie del re Cefeo ed era davvero molto vanitosa (per questo la vediamo raffigurata nel cielo mentre si specchia e si pettina i capelli). Un giorno la donna osò dichiarare di essere più bella delle Nereidi, le ninfe del mare, fanciulle bellissime figlie del Dio Poseidone. Queste, sentendo il terribile affronto di Cassiopea, si adirarono moltissimo e chiesero al loro padre di aiutarle a vendicarsi.
Il Dio del mare, stanco di sentire le loro continue lamentele decise di mandare un mostro marino chiamato “Ceto” (una balena dalle dimensioni esorbitanti), sulle rive dell’Etiopia per creare una gigantesca onda che avrebbe annegato Cassiopea.
Il marito di Cassiopea, Cefeo, venne a sapere del fatto e si rivolse ad un oracolo per chiedere come poter salvare la moglie da questa terribile sorte.
Esso gli rispose che l’unico modo per salvare la regina era sacrificare una bella, giovane fanciulla al mostro. Il Re d’Etiopia e la Regina non ci pensarono un attimo e brutalmente incatenarono la bellissima figlia Andromeda sulla riva per sacrificarla alla Balena.
La povera principessa era disperata e già vedeva il mostro arrivare che di certo l’avrebbe mangiata, quando ad un tratto arrivò l’eroe Perseo che, cavalcando Pegaso il cavallo alato, era appena tornato vittorioso dalla lotta contro Medusa (un mostro con la testa piena di serpenti che pietrificava tutti quelli che la guardavano negli occhi) e di cui portava ancora in mano, come trofeo, la sua testa tagliata.

L’incontro si è concluso con la bellissima frase del filosofo tedesco Kant: “Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me”.

Sharon Anna Rubbi