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Corso di rianimazione con gli operatori del Pronto Soccorso

Durante l’ultima settimana di ottobre alcune classi quarte del Polo Liceale R. Mattioli hanno avuto l’occasione di partecipare al corso di BLS-D, rianimazione cardio-polmonare auto e pediatrico, con gli operatori del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Pio di Vasto.  L’attività, di una durata complessiva di quattro ore, è stata suddivisa in due fasi: lo “studio” dei casi e delle procedure e  la messa in pratica di quest’ultime.

Perché si tengono questi corsi?

Negli ultimi tempi stiamo assistendo ad un aumento esponenziale dei decessi per arresti cardiaci e morte cardiaca improvvisa che rileva una carenza di interventi di primo soccorso in quanto c’è chi lascia prevalere l’ansia, chi ha paura di creare ulteriori danni e incorrere così in processi penali, chi non sa come comportarsi. Lo scopo di questi corsi di formazione è dunque quello di ridurre al minimo i casi in cui un’azione mancata può provocare un danno irreparabile (come avvenuto nel 2012 con il caso del calciatore Morosini). 

Una RCP (rianimazione cardio-polmonare), se di buona qualità, può salvare la vita della persona coinvolta, dal momento che la RCP, favorendo un afflusso minimo di ossigeno al cervello, andrebbe a prevenire eventuali danni celebrali irreparabili dovuti al bruciarsi delle cellule celebrali in pochi minuti. 

Anche la defibrillazione precoce aumenta di molto le probabilità di sopravvivenza. 

Che cos’è la morte cardiaca improvvisa e chi può colpire? La morte cardiaca improvvisa è la cessazione brusca e inaspettata dell’attività cardio-circolatoria e può avvenire sia in pazienti affetti da malattie cardiovascolari sia in pazienti sani. 

BLSD che cos’è e come bisogna procedere. 

Con la sigla BLSD (acronimo di Basic Life Support Defibrillation, ovvero  manovre di primo soccorso con l’impiego di defibrillatore) si evidenziano un insieme di procedure d’intervento standardizzate, universalmente riconosciute e scientificamente provate.  La BLSD ha come scopo quello di ritardare i danni cerebrali in una persona che non è cosciente, non respira e non manifesta segni di vita. Le procedure BLSD sono rivolte a pazienti non traumatizzati, adulti e bambini di peso superiore ai 25 Kg. 

L’esecuzione consiste in una serie di valutazioni e azioni che vanno eseguite con tecnica corretta e nella sequenza indicata dalle linee guida internazionali. 

  1. Prima di intervenire assicurarsi che l’ambiente sia sicuro e privo di pericoli.
  2. Valutazione dei segni vitali da effettuare con estrema velocità: 

     – chiedere aiuto a voce alta 

     – chiamare la persona e assicurarsi che sia effettivamente incosciente 

     – chiamare il 118 e informare dello stato del paziente 

     – posizionare la mascherina sul volto del paziente

     – posizionare il soggetto supino su piano rigido 

     – allineare capo tronco ed arti 

     – esporre il torace e osservare per 10 secondi per vedere se sta respirando 

Il defibrillatore 

Prima di applicarlo bisogna detergere il paziente, eliminare eventuale peluria, asciugare se bagnato. Nell’applicazione delle due placche è fondamentale che il cuore assuma una posizione centrale tra le piastre. Alle scariche bisogna alternare il massaggio cardiaco; ad aiutare, nell’intero processo, ci sarà la macchina stessa che andrà in analisi descrivendo cosa fare.  

La posizione laterale di sicurezza 

Da effettuare anche dopo la riuscita dell’ RCP (Rianimazione CardioPolmonare) dopo la ripresa di circolo e respiro.

Con questa posizione eventuali “svenimenti” o crisi di vomito non fanno rischiare l’ostruzione delle vie aeree.

Liberazione delle vie aeree 

Come comportarsi in caso di occlusione delle vie aeree? Possiamo distinguere due tipologie di occlusioni delle vie aeree: una parziale e una totale. In caso di occlusione parziale la persona è in grado ancora di respirare, seppur con fatica, e si trova a tossire, azione che deve essere incoraggiata.

È altamente sconsigliato il “guarda l’uccellino” con il conseguente colpo alla schiena, dal momento che l’occlusione potrebbe peggiorare e trasformarsi in totale. 

Nel secondo caso, invece, il corpo estraneo va a creare un vero e proprio tappo alle vie aeree con conseguente impossibilità di passaggio d’aria; chi è colpito da un’occlusione totale non può tossire o emettere altri suoni. 

Cosa fare nel caso di occlusione totale? In questi casi sono due i metodi utilizzabili: uno europeo e uno  utilizzato in tutto il mondo. Il primo consiste nel far piegare la persona in avanti, colpirla più volte sulla schiena mentre con una mano si esercita una resistenza verso l’alto. Il secondo è  noto come “manovra di Heimlich”.

Dalla comprensione teorica dei concetti, gli alunni sono passati alla pratica mettere in atto ciò che hanno imparato, lavorando singolarmente e in coppia. Si sono trovati ad affrontare una “situazione di emergenza”  cooperando e comunicando con gli altri, attuando un vero e proprio lavoro di squadra volto a “salvare” una vita. 

Al termine della giornata, i partecipanti sono usciti dall’Auditorium dell’Istituto certi di aver acquisito nuove competenze, ma soprattutto consapevoli di quanto rilevante sia essere a conoscenza di comportamenti adeguati da attuare in specifiche circostanze. 

Laura Del Casale