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Un’altra edizione di “Io leggo perché” alias sulle parole che sfuggono

Abbiamo ripensato alle parole di Marilynne Robinson, nota scrittrice statunitense, che, nell’accumulare libri, pile di riviste e carte di ogni genere, nell’ampliare la sua biblioteca personale pur sapendo di non poterla afferrare tutta, è giunta ad un’importante consapevolezza: “so tantissime cose per le quali non riesco a trovare le parole e nel tentativo di ampliare la sfera del mio intuito, puntualmente quelle parole mi sfuggono di nuovo. […] I confini dell’ineffabile, e le vie di accesso a quei confini, mi sono stati aperti da ogni libro che ho letto che fosse in qualche misura ambizioso, sincero o fantasioso; da ogni bravo insegnante che ho avuto; dalla musica e dalla pittura; dalle conversazioni interessanti per un qualunque aspetto, perfino quelle tra estranei udite per caso”.

Anche noi abbiamo bisogno di libri ambiziosi, sinceri o fantasiosi per allargare i nostri confini e vederne di nuovi; di viandanti saggi pronti a indicarci il cammino. I libri, insegnandoci il senso del possibile, ci permettono di arrivare un po’ più in là, in un altrove immaginato e posseduto anche soltanto con le parole: con parole che sfuggono, sfumano il senso, sbriciolano la certezza di ogni nuova conquista.

Ci piace immaginare la nostra biblioteca scolastica animarsi di voci, flebili o robuste, voci di autori moderni e antichi, a sera, quando le luci si spengono. Voci che dagli scaffali si rincorrono e parlano la lingua della poesia o della narrativa, con accenti esotici, inflessioni meridionali, cadenze piane e sofferte. Ci piace immaginarli assorti in discussioni e confronti sul presente mentre la polvere del tempo svanisce tra questi “testimoni della stravaganza e della brillantezza dell’esperienza umana”.

Tra quegli scaffali c’è ancora spazio per altre voci, altri testimoni che possano formare la comunità dei libri, la comunità della parola.

Noi ci proveremo: da lunedì 7 fino a sabato 12 novembre ci vedrete nelle librerie del territorio impegnati a ricevere libri, fare letture ad alta voce, scambiarci consigli su romanzi e antologie poetiche, ascoltare librai e quanti avranno voglia di raccontarci un’avventura entusiasmante o una storia commovente.

Abbiamo bisogno di libri ambiziosi, sinceri, fantasiosi.

Il progetto Io leggo perché riparte. Noi vi aspettiamo!

Mariella Di Brigida