Erasmus a Valencia: incontro tra culture ed epoche

Valencia è una città dove la cultura araba e quella cristiana si incontrano coesistendo armoniosamente, riflettendosi in modo evidente nell’architettura e nell’atmosfera.

In passato, la convivenza di queste due culture non è stata sempre pacifica. Dopo ben cinque secoli di dominio arabo sul territorio valenciano, re Giacomo I, detto il Conquistatore, nel 1238 conquista e libera la città instaurando il cristianesimo.

L’allontanamento viene ricordato il 9 ottobre, in occasione della festa della Comunità Valenciana; persone in abiti tradizionali si esibiscono in balli che evidenziano la differenza tra le due culture e, nella notte, la città è illuminata da fuochi d’artificio.

Durante questo mese dedicato all’Erasmus, nonostante le difficoltà iniziali dovute alla mancata conoscenza dello spagnolo, da parte nostra, e dell’inglese, da parte dei valenciani, siamo riusciti ad instaurare un buon rapporto con studenti ed insegnanti del posto. Nella scuola, strutturata diversamente da quella italiana, ci sono lezioni in Castigliano, lingua ufficiale spagnola, e in Valenciano, lingua parlata nella regione. I ragazzi hanno la possibilità di scegliere quali lezioni seguire oltre a quelle obbligatorie (matematica, storia, filosofia, castigliano, valenziano, inglese). Abbiamo partecipato a laboratori di chimica, fisica e francese, e a un corso di spagnolo in cui c’erano altri ragazzi di diverse nazionalità (Pakistani, Ucraini, Marocchini, Cinesi e Rumeni).

Nel tempo libero abbiamo visitato la città caratterizzata da una parte più antica e una più moderna. Nel cuore della città ci sono edifici storici come la Lonja de la Seda, palazzo medievale che un tempo veniva utilizzato come centro per il commercio, e la Cattedrale risalente al 1238, sormontata dalla torre campanaria Micalet dalla quale è possibile ammirare il panorama della città. Le sue mura custodiscono tesori come il Sacro Calice o ‘’Santo Graal’’, che si ritiene sia stato utilizzato da Gesù nell’ultima cena e numerosi dipinti. La cupola situata sopra l’altare presenta affreschi mozzafiato di due artisti italiani, raffiguranti 12 angeli che suonano strumenti musicali dell’epoca.

Altro centro pulsante della città è il Mercat Central costruito nel 1928 e che tutt’ora ospita uno dei più grandi mercati d’Europa in cui è possibile trovare prodotti tipici mediterranei e spagnoli.

Nel nostro ultimo giorno a Valencia abbiamo deciso di ammirarla da un’altra prospettiva, affittando delle bici e percorrendo la pista ciclabile che passa attraverso il parco del Turia, situato nel letto di un antico fiume oggi deviato a causa di inondazioni. Il percorso collega le numerose spiagge e il porto al resto della città passando per la parte più moderna ‘’la città delle Arti e della Scienza’’.    

L’intero complesso è un esempio di architettura organica, realizzato con materiale all’avanguardia che crea un perfetto equilibrio tra natura e uomo. Troviamo diverse strutture: Il palazzo delle Arti della Regina Sofia dedicato alle rappresentazioni teatrali e musicali; l’Hemisferic conosciuto per la proiezione di film su un grande schermo concavo che sembra avvolgere gli spettatori; Il Museo delle Scienze ‘’Principe Felipe’’ contenente numerose installazioni che richiedono la partecipazione attiva dei visitatori; l’Umbracle, una struttura in acciaio e legno completamente aperta in cui è possibile trovare numerose specie botaniche; l’Agora in cui si svolgono mostre e manifestazioni; e infine l’Oceanografic, il più grande acquario d’Europa in cui è possibile ammirare da vicino specie animali da tutto il mondo.

Questa esperienza ci ha permesso di conoscere nuove persone che, nonostante la diversa nazionalità, non ci hanno fatto sentire la mancanza di casa e ci hanno accolti nel migliore dei modi per farci vivere a pieno la nostra avventura.

Prendere parte a questi progetti è fondamentale per la crescita individuale. Essere a contatto con una cultura differente consente di comprendere meglio la propria e, magari,  lì dove necessario, agire per migliorarla.

Anastasia Minni

Niccolò Di Giacomo