COP27: per salvare il mondo presente e futuro


Ѐ cominciata in Egitto, il 6 Novembre scorso, e proseguirà fino al 18, la Cop27 (COP dall’inglese ‘Conference of the Parties’),ventisettesima edizione del più importante incontro globale sull’emergenza climatica, organizzato dall’ONU, che vede la partecipazione di più di duecento Stati, con oltre 40.000 delegati e 100 capi di Stato e di Governo.

La precedente Cop26, tenutasi a Glasgow lo scorso anno, si è rivelata un fallimento: le proposte di aiutare gli Stati in via di sviluppo e ridurre le emissioni di CO2 sono state rimandate, ignorate, respinte dalla maggioranza delle parti. Non sono stati presi concreti provvedimenti per il raggiungimento dei vari obiettivi,  riproposti, pertanto, in questa nuova edizione.

I principali temi affrontati e ancora da affrontare sono:

 la tutela della natura: limitare la deforestazione e cercare di mantenere l’aumento delle temperatura a +1,5°, per conservare la biodiversità;

il cibo: diminuire lo spreco alimentare, tra le principali cause di inquinamento a livello globale;

la conservazione dell’acqua: bene di importanza primaria sempre più inaccessibile a causa della crescente siccità;

la decarbonizzazione: è necessario ridurre le emissioni di gas serra per contenere il cambiamento climatico. Il carbone è una risorsa energetica obsoleta e non più sostenibile;

l’adattamento climatico: gli eventi meteorologici estremi sono ormai una realtà che dobbiamo affrontare. È fondamentale che i vari stati siano pronti a intervenire in caso si dovessero manifestare.

Quest’anno, in particolare, si sta insistendo su quest’ultimo punto: l’adattamento costituisce, infatti, uno degli obiettivi primari, insieme alla collaborazione tra gli Stati con più possibilità economiche e il finanziamento dei lavori necessari ai paesi in via di sviluppo al fine di compiere progressi in ambito ambientale, per il quale l’incontro di Glasgow non aveva prodotto risultati.

Riusciremo questa volta a fare veramente la differenza?

Arianna Roberti