Primi mesi nella lontana America

Ormai da più di due mesi vivo in California per un programma di studio semestrale, sperimento quotidianamente il modo di vivere degli adolescenti del posto e sento davvero di scoprire e imparare ogni giorno di più. Non smetto di ripetere quanto qui tutto sia diverso e talvolta anche inaspettato nel bene e nel male. La scuola ad esempio è un altro mondo. Non è sempre facile adattarsi a quest’altro sistema d’insegnamento, con i suoi pro e contro. Ho la possibilità di sperimentare materie e metodi d’insegnamento completamente nuovi. Qui studio psicologia, spagnolo, fisica e storia del mondo, insieme alle classi obbligatorie di matematica e inglese. Ogni insegnante ha il suo modo d’insegnare unico.

C’è chi segue alla lettera il libro, chi approfondisce minuziosamente ogni concetto con film, documentari, video, lavori di gruppo e creativi, e c’è anche chi lascia molta libertà agli studenti e dedica una lezione alla spiegazione e un’altra alla condivisione di storie e pensieri liberi. Apprezzo ad esempio il laboratorio di fisica, seppur più semplice del nostro, ma che lascia molto all’intuito, alla sperimentazione e al lavoro di gruppo. La classe di storia poi è davvero molto stimolante, basata sullo scrivere temi che richiedono un complesso ragionamento storico o l’interpretazione di vari documenti.

Non c’ è niente di orale (purtroppo qui non esercitano molto la proprietà di linguaggio), ma la mia scrittura in inglese sta migliorando enormemente grazie a questa classe. Analizziamo documentari, video e reperti storici direttamente dalla collezione dell’insegnante che organizza il programma e la lezione nei minimi dettagli. E’ bellissimo vedere come ogni insegnante abbia la possibilità di avere la propria aula e decorarla a suo piacimento creando un ambiente ancora più organizzato e stimolante. Ogni classe ha tutto, ma proprio tutto il materiale specifico per quella determinata materia. La mia classe di storia sembra un museo, con una ventina di bandiere di vari nazioni alle pareti e vari scaffali con reperti da tutto il mondo (maschere africane, vestiti tradizionali cinesi, statuine indiane..). La scuola americana lascia molta libertà di scelta agli studenti, a volte anche troppa. Se non hai intenzione di studiare puoi tranquillamente scegliere le materie più semplici dato che le materie obbligatorie sono solitamente due, ma se vuoi davvero impegnarti e imparare direi che hai davvero le opportunità per farlo, anche se alla fine non avrai comunque la stessa cultura che apprendiamo noi in Italia. Comunque ogni scuola americana predispone di corsi “AP” o “Honors”, corsi avanzati che offrono un programma più ampio e complesso (come la mia classe di storia), che vengono considerati al livello del college e che infatti possono anche dare crediti per l’università. La cosa che forse mi dispiace di più è, a parte il livello abbastanza basso di alcune classi, il fatto che si possano studiare normalmente solo sei materie e che quindi queste si ripetino ogni giorno allo stesso modo, limitando cosi il programma scolastico.

Lo sport ovviamente costituisce un’altra parte importante della scuola americana. E’ davvero l’ideale per formare un grande spirito di gruppo e un forte senso di appartenenza alla propria scuola. E’ un’attività che impiega molto tempo della tua giornata e solitamente è caratterizzata da molta competitività. E’ incredibile vedere quante possibilità la scuola offre gratuitamente (piscine, campi da tennis, basket, football, calcio, baseball…) e non solo nell’ambito sportivo (clubs, associazioni, tutoring, librerie pubbliche, computer per ogni studente…).

Noto come in generale viene lasciato molto spazio agli studenti che si occupano interamente dell’organizzazione degli eventi, e gestiscono, ad esempio, il telegiornale della scuola. In generale quindi, la scuola ha sicuramente un livello accademico più basso della nostra per la maggior parte delle materie, ma dall’altra parte è anche un luogo molto stimolante, pieno di opportunità per tutti i gusti.

Una parte importante della mia esperienza è sicuramente costituita dalla mia “host family”. Sono davvero fortunata a vivere con loro, si vede che mi ospitano proprio per l’amore di scoprire un’altra cultura e condividere la loro. Mi hanno già portato a visitare i luoghi più turistici della California, come Los Angeles, Hollywood, Santa Monica, ma anche altri posticini nascosti ma ugualmente belli e caratteristici.

A metà della mia esperienza posso dire di aver raggiunto il mio obiettivo principale: conoscere nuove culture. La California è ricchissima di posti e persone diverse e adoro poter ammirare ogni giorno la sua diversità. Apprendo la cultura araba, ascolto le descrizioni di alcune festività indiane, scopro di più sul Guatemala o sulle Filippine, tutto grazie ad amici e compagni con cui condivido normalmente le mie giornate. Questo è qualcosa che non smetterà mai di affascinarmi. Per non parlare poi dell’enorme quantità di messicani, tra cui la mia host family, da cui sto imparando moltissimo. Senza dimenticare tutti gli altri ragazzi europei, principalmente spagnoli e tedeschi, che come me stanno affrontando questa esperienza di scambio.

Insomma, da quando sono in America ho scoperto posti e culture nuove, il mio inglese sta migliorando costantemente, sto imparando sotto molti punti di vista e, nonostante le difficoltà e la mancanza di casa, posso considerarmi veramente felice di essere qui.

Elisa Caramagno 3QL