L’esperienza dell’ Erasmus nella realtà di Valencia

Niccolò Di Giacomo, dopo essere rientrato da un’esperienza Erasmus in Spagna durata 34 giorni, ci racconta il suo vissuto nella realtà di Valencia.

Come descriveresti l’esperienza in tre parole?

Affascinante, istruttiva e completa, non ci sarebbero parole più adatte per descrivere l’esperienza che ho vissuto.

È stato difficile adattarsi all’inizio? 

All’inizio sì, perché non conoscevo lo spagnolo, non l’avevo mai studiato prima e il livello d’inglese lì non è molto alto, lo parlano a stento, nonostante le lezioni che si tengono a scuola, quindi inizialmente si è rivelato un po’ difficile comunicare. Alla fine, nel giro di una settimana, sono riuscito a imparare le regole base della lingua e sono riuscito a cavarmela.

Come si svolgevano le tue giornate in Spagna? 

Le mie giornate in Spagna non erano poi tanto differenti da quelle trascorse qui in Italia. Durante la mattinata andavo a scuola e rientravo solo nel primo pomeriggio. Trascorrevo il resto della giornata studiando o visitando le zone circostanti.

C’è qualche iniziativa o progetto che hai conosciuto in Spagna e che vorresti riproporre 

nella nostra scuola? 

Probabilmente, mi piacerebbe riproporre una delle cose che caratterizzano la scuola Spagnola: la ricreazione è particolarmente lunga, in modo che gli studenti abbiano modo di rigenerarsi al meglio, così che a termine della pausa possono rientrare nelle classi più freschi e pronti ad affrontare con atteggiamento più che positivo l’apprendimento. Un’altra curiosità, legata a questo aspetto della loro quotidianità, è che gli studenti hanno la possibilità di lasciare l’edificio scolastico durante la ricreazione per poi rientrarvi prima che ricomincino le lezioni.

 

Vivere in Erasmus forse è come vivere in un sogno o in un’altra realtà per un po’. Come è stato il tuo ritorno alla quotidianità? 

Devo dire che è stato un po’ difficile, ci eravamo abituati alla realtà Spagnola nella sua completezza, persino al suo clima, infatti al rientro in Italia abbiamo risentito anche del cambiamento climatico. 

In più, una volta tornati alla vita di tutti i giorni, anche rimettersi in pari con lo studio e con il programma svolto nelle classi durante la nostra assenza è stato particolarmente impegnativo. 

Persino tornare a parlare quotidianamente italiano è stato “strano”. 

Hai stretto qualche legame speciale in Spagna? 

Sì ho legato molto con una ragazza spagnola, ad accomunarci e a far nascere la nostra amicizia ci ha pensato il calcio. Entrambi appassionati di questo sport, abbiamo passato diverso tempo a commentare le partite del Valencia e di altre di squadre. 

Qual è il ricordo più bello che conservi della Spagna? 

Penso che il ricordo più bello risalga alla sera del mio compleanno: io e l’altra ragazza italiana in Erasmus abbiamo preparato la pizza per festeggiare con le nostre famiglie ospitanti. E’ stato fantastico, mi sono sentito a casa.

Laura Del Casale 

Foto di Chiara Antenucci