Bullismo: come difendersi

Di Martina Cao, Eleonora Majorana, Anna Moscatelli e Vittoria Marfella, classe 2B   

Il consulente informatico Scarafia, consulente della polizia postale ed esperto  nella prevenzione dei pericoli di Internet, con una lezione che si è tenuta in Aula Magna il 17 novembre scorso, ha insegnato agli studenti  delle classi seconde del D’Oria come  difendersi da bullismo e cyberbullismo, insidie di cui sono vittime 7 ragazzi su 10.

Si sente parlare ogni giorno di violenza in Rete e atti di bullismo sia fisico che verbale che vanno ad intimidire la vittima scelta da parte di un bullo o un gruppo di bulli, esortati dalla forza dell’indifferenza delle persone che assistono a tali episodi.

Si tratta di un fenomeno in sensibile aumento negli ultimi anni e  per questo motivo sono state create piattaforme efficaci per la tutela delle vittime di tali azioni provocatrici e ostili, come il sito della Polizia di Stato.

 La piattaforma online della Polizia di Stato

La Polizia di Stato, nata nel 1981 come corpo di polizia ad orientamento civile, ha realizzato appositamente una piattaforma,  poliziadistato it. dedicata a vari temi rilevanti fra cui bullismo e cyberbullismo; nella pagina sono raccolte le notizie, testimonianze, i consigli e le iniziative per contrastare il fenomeno.

“Gli adolescenti hanno bisogno di essere educati e guidati alla sicurezza, in Rete come per strada. Sta a noi parlare con i ragazzi ed avvicinarli ad una cultura della legalità che li aiuti a comprendere la gravità di simili azioni” , così affermano gli operatori della Polizia di Stato.

Spiegano anche che le vittime spesso scelgono il silenzio per  vergogna o non sapendo che esistono leggi a tutela di determinati comportamenti, come la legge 17 che si pone l’obiettivo di contrastare il cyberbullismo in ogni sua  manifestazione.

 

È necessario che i ragazzi conoscano le misure d’uso dei social e delle applicazioni di cui dispone quasi ogni adolescente se non vuole sentirsi escluso da una società al passo con il mondo online.   

Attraverso un’informazione precisa è possibile adottare delle misure di comportamento in caso di pericolo e nello stesso tempo essere d’aiuto e sempre presenti per le vittime: sul sito della polizia vi è una sezione dedicata a consigli per ragazzi, genitori e insegnanti e guide per riconoscere in che modo si presenta un atto di bullismo e come non sottovalutare il problema.

L’applicazione Youpol: come testimoniare in maniera anonima   

È stata appositamente creata l’app Youpol, il cui uso è stato recentemente esteso anche alla comunicazione di atti di violenza domestica e di spaccio di droga. L’applicazione è caratterizzata dalla possibilità di inviare, in maniera semplice e veloce, segnalazioni attraverso una chat collegata direttamente con la polizia; le segnalazioni vengono poi subito geolocalizzate dalla sala operativa della questura competente per territorio.

Chiunque non voglia fornire propri dati ha la possibilità di fare segnalazioni in forma completamente anonima.

È inoltre possibile servirsi dall’app del numero di emergenza unico europeo, NUE (112) e qualora non fosse attivo del numero della Polizia di Stato (113).

La sua estensione ad altri ambiti è un ulteriore passo avanti per contenere fenomeni che negli ultimi anni hanno toccato picchi molto elevati.

In occasione della Giornata Mondiale Contro Il Bullismo, 7 febbraio, sono stati operati aggiornamenti per migliorare l’efficacia di Youpol con l’aggiunta di una chat istantanea con gli operatori, che fornisce indicazioni su come agire in caso di bisogno di aiuto.