Nel dubbio, vai in biblioteca

 “…e se la lettura è ritenuta un vizio solitario, in genere chi legge vuole condividere con altri ciò che il libro gli ha trasmesso.

di Laura Odino 1D

Intervista a Floriana Bavastro, ex insegnante di Lettere in pensione e volontaria attiva nella biblioteca comunale Bertha Von Suttner di Busalla. Floriana ci spiega come i giovani svolgano un ruolo importante all’interno della biblioteca e come questa sia diventata negli anni luogo di aggregazione e di scambi culturali nel paese.

Il GGG di Roal Dahl disegnato da Quentin Blake nella sezione Ragazzi

Quando è nata la biblioteca e che ruolo ha?

La struttura ha riaperto nell’agosto del 2014, dopo 7 anni di chiusura, in un edificio completamente ristrutturato, che prima ospitava una piccola palestra. La nostra biblioteca offre principalmente libri di narrativa contemporanea e si avvale anche di una sezione ben fornita per bambini. Il primo passo è stato riattivare il rapporto con il paese, perché una biblioteca è fatta di libri, ma soprattutto di lettori. E ora possiamo dire che l’obiettivo è stato pienamente raggiunto. In un mondo sempre più frenetico e alienato dalle nuove tecnologie si è sentito il bisogno di aprire uno spazio di aggregazione per bambini e ragazzi.”

Murales ispirato allo spazio sulla parete di ingresso

Quali iniziative proponete?

“Una delle iniziative più significative si chiama: “Nati per leggere” e coinvolge dai neonati ai bambini in età prescolare. Vengono inoltre organizzati interventi nelle scuole primarie con letture a tema, anche durante il Festival dello Spazio. L’ambiente piuttosto confortevole della nostra struttura viene spesso utilizzato anche come luogo di studio,  manifestazioni musicali e intrattenimento per ragazzi.”

Organizzate attività specifiche rivolte ai giovani ?

“Fino a pochi anni fa c’era una zona nebulosa, indefinita, costituita dagli adolescenti che non frequentavano la biblioteca. Fortunatamente questa situazione è andata via via a modificarsi. I ragazzi negli ultimi tempi hanno cominciato a partecipare maggiormente, sia come lettori che come volontari. Dopo il periodo di reclusione forzata, i giovani hanno sentito il bisogno di rendersi utili nella cittadinanza attiva e hanno trovato nella biblioteca un luogo di ritrovo con tanti spunti di accrescimento personale. Le attività di volontariato in biblioteca sono fonte di crediti formativi per le scuole secondarie e molti ragazzi del Liceo “Primo Levi” ci aiutano nell’accoglienza degli utenti e nella catalogazione dei testi.”

Negli ultimi anni, a causa dell’avvento delle tecnologie e della pandemia, avete subito un calo di affluenza?

“Molti  potrebbero pensare che a causa dei nuovi dispositivi digitali i libri cartacei siano passati in secondo piano. É statisticamente provato che la lettura sul cartaceo ha resistito a quella su tablet. Le persone non riescono a rinunciare al piacere di toccare la carta e al suo profumo. Durante il lockdown il rapporto tra il lettore e la biblioteca non si è mai totalmente interrotto perché il libro arrivava direttamente a casa, come i beni di prima necessità e così va considerato. Molti sono invece quelli che chiedono consigli sui libri e domandano: è bello? Noi non rispondiamo mai a questa domanda perché non esistono libri belli o brutti in assoluto, ma è tutta una questione soggettiva.”

Ci sono corsi di lingua per gli ucraini e in generale per gli stranieri?

Abbiamo istituito dei corsi di lingua e la biblioteca diventa quindi un luogo di scambio culturale tra mentalità e società differenti. Con i corsi, riusciamo anche a coinvolgere e introdurre le persone all’interno della nostra realtà, in cui si sentono spesso spaesati. La nostra biblioteca cambia quindi radicalmente la vita di molti e li aiuta ad inserirsi e a sentirsi accettati. Anche in questa circostanza i ragazzi ci aiutano e riescono a stringere amicizie, creando una vera e propria fusione di culture e usanze.”