Un nuovo teatro, per pensare e guardare al futuro

Dopo la chiusura causa Covid-19 una nuova fascia di popolazione ha scoperto il teatro.

di Martina Rosillo, 1D

Il Teatro Nazionale di Genova, ha riscontrato che dalla riapertura post pandemia, l’interesse dei ragazzi per il teatro è aumentato notevolmente. Infatti il 30% dei giovani fra gli 11 e i 15 anni dichiara di aver assistito ad uno spettacolo teatrale per la prima  volta proprio nel 2022.

da OvadaOnline

Ma per quale motivo i giovani si stanno avvicinando al teatro?

Vediamo cosa ne pensa l’attore e regista Pino Petruzzelli:

Pensa innanzi tutto che uno dei fattori più importanti sia che gli artisti abbiano messo da parte il proprio ego e abbiano iniziato ad avere un rapporto di sinergia con la platea, in modo da rendere lo spettacolo uno strumento per comunicare e non un modo per esprimere la forza e il sapere.

Inoltre sicuramente questo è successo dopo la pandemia perché la quarantena e la chiusura, hanno aumentato la voglia di comunicare e hanno dato tanto tempo agli artisti per riflettere, questa riflessione ha portato a una riforma del teatro che evidentemente è riuscita dopo tanti anni a coinvolgere una nuova fascia di popolazione.

Una classica opera difficile da comprendere.
Da Connessi all’opera.
Anche se uno stile teatrale diverso interessa i giovani.
Da alternativa sostenibile.

Oggi lo spettacolo che funziona deve essere accessibile a tutto il pubblico: giovani, adulti, persone che conoscono e che non conoscono quello che guardano; perché è importante rispettare ogni spettatore.

Ma cosa vuole comunicare il teatro?

Siamo in un momento storico in cui i temi di attualità importanti e di grande interesse come la sostenibilità, la guerra e le discriminazioni ci sopraffanno e  spesso non abbiamo gli strumenti per capirli e affrontarli; proprio da qui nasce il progetto del Teatro della Tosse di Genova di unire la storia ed elementi alla base dell’umanità come la natura, ai temi odierni.

 

Perfettamente in linea con questo pensiero è l’ultimo spettacolo di Petruzzelli, La via degli alberi, in collaborazione con il teatro della Tosse che ci ricorda il rapporto ormai perso tra uomo e natura e l’importanza di quest’ultima.

Da Teatro della Tosse

 

Da ultimo Petruzzelli si congeda con due riflessioni: ritrovare l’importanza della storia, perché “la memoria non guarda alle spalle ma al futuro” proprio perché senza conoscere il passato, non conosciamo la strada per continuare e per riconoscere le cose. Riconoscere la capacità del teatro, in quanto forma d’arte, di far pensare e rendere consapevoli le persone, ma specialmente i giovani, nonostante la nostra società, involontariamente o volontariamente, abbia messo in secondo piano l’importanza dell’arte e quindi il pensare.