Intervista a Rossella Di Virgilio

Secondo speaker del TEDxVasto, tenutosi nella mattinata del 17 dicembre, l’ ingegnere chimico Rossella Di Virgilio, la quale ci ha concesso una breve intervista prima dell’inizio dell’evento. 

Lei si è laureata in Ingegneria Chimica e di Processo presso l’Università di Bologna. La passione per la chimica ha da sempre avuto spazio nella sua vita o c’è stato un momento di svolta che le ha fatto intraprendere il suo corso di studi?  

Ho conosciuto la chimica al liceo classico e me ne sono innamorata sin da subito e quindi, quando ho dovuto scegliere la mia facoltà universitaria, ho optato per le materie scientifiche. Mi attirava l’idea di poter lavorare in campi tecnologico-scientifici e rimanere sulla scia del futuro. La scelta della facoltà di ingegneria è stata forse un po’ azzardata perché non sapevo a cosa stessi andando incontro, era un mondo completamente sconosciuto per me, un salto nel buio che si è poi rivelato una mossa vincente e ne sono felice. L’ambito del settore chimico è davvero interessante perché dà moltissime possibilità per conoscere e studiare. Nonostante questo, continuo ad avere un interesse per tutto ciò che è umanistico. 

Foto di Sara Prencipe

Lei ha lavorato in Versalis, azienda chimica di Eni, per 10 anni, cosa le ha lasciato questa esperienza? 

La mia esperienza è stata molto diversificata. Ho cominciato nell’ambito tecnico-ingegneristico a lavorare sin da subito sui processi innovativi di chimica verde. Questo per me è stato uno stimolo poiché ho iniziato a lavorare su qualcosa di nuovo, che era da costruire. Nel tempo poi questa posizione si è evoluta e non mi occupo più di un lavoro tecnico seppure sia stato utile per imparare una serie di cose che oggi porto nel mio bagaglio culturale. Lavorare nel settore chimico mi piace molto proprio perché ha una forte influenza su tutto il mondo dell’industria. La chimica è una scienza universale ed è applicata, per cui è un settore che mi dà la possibilità di seguire davvero l’evoluzione del mondo e questo mi stimola tantissimo. 

Lei è giunta ad essere responsabile dell’unità Opportunity Analysis & Strategy Support che ha una correlazione con l’ambiente e la sua tutela. Quest’ultimo riveste un ruolo secondario e marginale o è alla base di questo settore?

Non è affatto secondario. Ad oggi tutti i settori industriali, in particolare quello chimico, sono focalizzati sui temi ambientali poiché è imprescindibile, non è l’unico ambito di sviluppo ma uno dei principali. Oggigiorno è impossibile non parlare e non creare sostenibilità. 

Foto di Sara Prencipe

L’ambiente e la sua tutela l’hanno sempre interessata o sono stati oggetto di rivalutazione grazie al suo lavoro? 

Quando ero una liceale, quest’attenzione non era così forte. Sono contenta che oggi lo sia, che ci sia una sensibilità diversa, per cui l’ho un po’ riscoperta nel corso della mia carriera, l’ho sviluppata nel tempo. È un tema che deve far riflettere tutti e trovo che sia rilevante ripensare il nostro modo di vivere e di produrre per prenderci cura di ciò che ci sta attorno, che spesso, nella fretta di crescere e svilupparci, mettiamo in secondo piano. Negli ultimi 10/15 anni, l’attenzione che questi temi hanno ricevuto è cresciuta esponenzialmente. Questa ritrovata sensibilità può, a volte, sfociare in ideologie che si rivelano poi non essere veramente finalizzate all’obiettivo inizialmente prefissato. Il mio messaggio è quello di cercare sempre delle soluzioni che abbiano un approccio scientifico, senza farci condizionare dall’emotività che naturalmente riaffiora, ad esempio, ogni volta che vediamo una tartaruga imbrigliata in una busta. Le soluzioni devono occuparsi e volgere il loro sguardo all’ambiente a 360 gradi. 

 

Stefania Capuano